Bergamo, la ditta PlasticLeffe dove un operaio di 59 anni è morto travolto da un carico che stava scaricando - Ansa
Sono Gianni Messa, 58enne di Pocapaglia, in provincia di Cuneo e Gerardo Lovisi, 45enne di Nizza Monferrato, nell’Astigiano, le ultime due vittime di una strage senza fine che, soltanto nella giornata di ieri ha contato altri cinque lavoratori morti. Nei primi quattro mesi dell’anno, le denunce di infortunio mortale registrate dall’Inail sono state 306, con un aumento del 9,3% rispetto all’anno scorso.
I due operai piemontesi hanno perso la vita nell’azienda vitivinicola Fratelli Martini di frazione San Bovo, a Cossano Belbo, nel Cuneese, mentre erano impegnati nella bonifica di una cisterna utilizzando azoto gassoso. Stando ai primi rilievi, per recuperare un attrezzo caduto, i due si sono introdotti uno dopo l’altro nella cisterna e sono svenuti. Estratti dai vigili del fuoco, sono spirati in breve tempo. Come i quattro operai sikh deceduti nel settembre del 2019 mentre pulivano una vasca di liquami in un’azienda agricola di Arena Po, in provincia di Pavia, o i sei lavoratori vittime delle esalazioni tossiche in una vasca del depuratore di Mineo, in provincia di Catania, nel giugno del 2008. Tredici anni dopo, la storia si è ripetuta allo stesso modo.
Sempre ieri, è morto schiacciato da un carico di 5 quintali, un operaio 59enne, a Leffe, in provincia di Bergamo. Poche ore dopo, sull’autostrada A4, tra Ospitaletto e Brescia Ovest, ha perso la vita un camionista che si è schiantato contro un mezzo pesante.
Infine, un agricoltore di 48 anni,Fabio Rovere, è stato schiacciato dal suo trattore, che si è ribaltato, in una frazione di Pieve di Teco, in Liguria, mentre un 89enne è morto schiacciato dal trattore nell’azienda agricola del figlio ad Anzola Emilia, nel Bolognese. Soltanto giovedì, altri cinque muratori erano morti in uno schianto in autostrada.