Quando arriva, la gente smette per un attimo di scavare nel fango, per affidarsi alle preghiere del pastore che, in questo momento di grande dolore, ha voluto essere vicino alla propria comunità. Visitando, ieri pomeriggio, i luoghi della tragedia, l’arcivescovo di Messina, Calogero La Piana, ha raccolto la disperazione di chi nella frana ha perso un parente, la casa e ancora non sa come potrà ricominciare a vivere. « È stata un’esperienza sconvolgente – ha detto in serata l’arcivescovo, al termine della visita –. Durante il giro tra le comunità colpite da questa grande tragedia, ho avuto modo di raccogliere il dolore di tanti, la rassegnazione di altri e anche la rabbia di molti fratelli e sorelle che hanno perso oltre ai beni materiali anche gli affetti e che si sentono in qualche modo trascurati, a volte anche abbandonati dalle istituzioni. La situazione è estremamente difficile, di certo molto complessa » . Accompagnato dall’assessore comunale alla Protezione civile, Fortunato Romano, il prelato ha avuto modo di toccare con mano il grande impegno, assolutamente gratuito, dei tantissimi che, fin dalle prime ore dopo la frana, lavorano per portare soccorso alle popolazioni ferite. «Ho notato con molto piacere – ha sottolineato monsignor La Piana, visitando il Centro comunale di Protezione civile, diventato in questi giorni il cuore operativo degli interventi di soccorso – la presenza così generosa, spesso anche sacrificata di centinaia e centinaia di volontari, uomini e donne della Protezione civile, i Vigili del Fuoco e tanti uomini delle forze dell’ordine che si danno da fare con grande spirito di abnegazione. Ho notato anche la grande voglia di rifarsi da parte di tante persone e certo fa grande dispiacere constatare tanta sofferenza e tanta distruzione » . Uno strazio che, per l’arcivescovo messinese, diventa domanda di aiuto concreto per le popolazioni tanto duramente segnate dalla distruzione e dallo strazio. « Ci domandiamo – ha aggiunto monsignor La Piana – se tutto questo sarà sufficiente per potere avere dei segni concreti di vicinanza da parte delle istituzioni. Negli ultimi anni, infatti, più volte sono state levate delle grida, più volte sono stati invocati interventi, più volte sono state fatte delle denunce, ma sono tutte voci che sono cadute nel vuoto, che purtroppo non hanno trovato una risposta concreta. Adesso, alle voci precedenti si aggiunge questa nuova voce, alta e forte, che nasce dal dolore. Ma soprattutto c’è la voce silenziosa, c’è il grido silenzioso di tanti nostri fratelli che hanno perso la vita e che ora non ci sono più. Ecco, anche per onorare al meglio questi nostri caduti, mi auguro che questa gente possa ora trovare conforto, ma anche una risposta fattiva, concreta ai propri bisogni, alle necessità di questo momento di grande prova. Possa, insomma, trovare accoglienza in ciò che chiede per poter tornare a vivere con almeno un po’ di serenità » . Durante la visita a Giampilieri, Altolia e al centro di accoglienza di Meli, dove sono ospitati gli sfollati, l’arcivescovo ha incontrato e confortato anche i parroci delle comunità interessate dal disastro, che ha trovato impegnati a fianco della propria gente. All’arcivescovo, i fedeli hanno chiesto soprattutto preghiere, affinchè si « possa almeno ritrovare i corpi dei dispersi » ai quali dare degna sepoltura. Al proprio pastore, le comunità hanno anche assicurato l’impegno a far ripartire al più presto la ricostruzione delle case distrutte. « Vogliamo ricominciare a lavorare, ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti » , hanno ribadito al prelato. Momenti di grande commozione, infine, quando monsignor La Piana ha incontrato i genitori e la moglie di Bartolo, un uomo di 42 anni, che è scomparso nel fango dopo aver salvato la vita di alcune persone rimaste intrappolate in casa: il suo corpo non è stato ancora ritrovato. « Si è sacrificato per gli altri » , ha aggiunto, commosso il parroco don Orazio Siani, che ha confortato i parenti. A Giampilieri, uno dei comuni maggiormente segnati dal dramma, l’arcivescovo ha abbracciato anche un bambino che, proprio ieri, ha saputo di aver perso la mamma. Un dolore immenso che il piccolo sta cercando di affrontare con l’aiuto dei parenti e di tutta la comunità. L’arcivescovo di Messina durante la visita