Sono quasi 500 i migranti approdati nelle ultime 48 ore a Lampedusa dopo essere stati soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e dalla nave
Cassiopea della Marina militare. Due di loro, raccolti su un gommone in difficoltà insieme ad altre 88 persone, sono morti mentre venivano trasferiti sull'isola a bordo di una motovedetta. Complessivamente negli ultimi due giorni sono stati registrati cinque sbarchi mentre un sesto barcone è stato soccorso dalla marina maltese.Sulla morte dei due immigrati, la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità da parte di chi ha organizzato la traversata. Lo ha confermato il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale: «Al momento, naturalmente, procediamo contro ignoti», ha spiegato.Gli ultimi due interventi si sono conclusi intorno alle 3:30 di notte, con l'arrivo a Lampedusa prima di 106 immigrati, tra i quali sei donne, poi di altri 90 comprese le due vittime decedute quasi certamente a causa dell'ipotermia. Tutti i profughi dopo essere giunti a Lampedusa sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola che attualmente accoglie 368 persone (secondo i dati forniti dalla Questura di Agrigento). Ieri 92 persone erano state trasferite a Porto Empedocle per poi essere accompagnati al Centro per rifugiati e richiedenti asilo (Cara) di Mineo. Per oggi, al momento, non sono previsti ulteriori trasferimenti.«Siamo di nuovo in emergenza», ha commentato il sindaco dell'isola Giusi Nicolini che ha sollecitato il trasferimento in tempi brevi dei migranti. «Ricordiamoci che il Centro attualmente conta solamente 300 posti disponibili e non più gli oltre 800 di prima. Mi batterò - conclude - affinchè venga rispettata la regola della breve permanenza all'interno del Cpsa di coloro i quali arrivano a Lampedusa».
Il vescovo Montenegro: «Gente affamata di vita oltre che di pane»«Non posso non ricordare le centinaia di immigrati che sono sbarcati in queste ultime ore nelle nostre coste. È gente affamata di vita, oltre che di pane. Aiuta loro a credere possibile e realizzare un futuro diverso, ma allarga anche i nostri cuori, perchè il loro futuro dipende anche da noi». Nel suo intervento per il Venerdì Santo, il vescovo di Agrigento Francesco Montenegro ha voluto ricordare il dramma delle migliaia di migranti costretti alla fuga sulle cosiddette “carrette del mare”. E «come non pensare, poi - ha aggiunto - ai familiari del piccolo Sebastian, morto avvelenato ad appena cinque anni. Spero che nessuno pensi che in fondo si tratta solo di immigrati o che l'assassino potrebbe essere uno di loro. Affari loro! No, perchè quella morte ci deve graffiare dentro se pensiamo ai nostri atteggiamenti di rifiuto verso chi viene da lontano per lavorare». Il vescovo ha poi levato il suo lamento per Cindy Vanessa Candelo Arroyo, «giovane colombiana, sorella di tutti prima che prostituta, associata anche lei alla tua morte e alla tua resurrezione, visto che hai detto che “i pubblicani e le prostitute passano avanti nel regno di Dio”, volata nelle braccia della morte cadendo da una abitazione, vittima, pare, del tentativo di rapina di un cliente (ottobre 2012). Signore Gesù, se è vero che gli sfruttatori sono scippatori di vita, non meno lo sono i clienti e quanti, pur sapendo e vedendo, voltano la faccia dall'altra parte».