Arrivano in centinaia, alcuni anche a remi su una barca in avaria, in un crescendo continuo causato dalla carenza dei controlli delle coste del Nord Africa in seguito alle rivolte. Non conosce tregua l'emergenza sbarchi a Lampedusa. Stamane è anche stata sedata una rissa nel Centro di accoglienza. Lo scontro sarebbe stato innescato da litigi sui turni per i pasti. Circa 30 migranti hanno anche lanciato dei sassi. Ma tutti sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Per il
responsabile del Centro, Cono Galipò: «In una struttura dove si trovano oltre mille persone è normale che possano crearsi momenti di tensione. La situazione adesso è assolutamente tranquilla anche per l'immediato intervento delle forze dell'ordine che presidiano il Centro». Galipò ha ridimensionato anche l'allarme lanciato dai sindacati di alcune forze di polizia circa il sospetto di alcuni casi di tubercolosi tra gli immigrati sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa: «La situazione sanitaria - assicura - è assolutamente sotto controllo e non vi sono pericoli di alcun genere. Noi stessi, del resto, siamo i primi ad operare all'interno del Centro e abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri operatori».Un effetto domino che «è fonte di notevole preoccupazione», afferma il
sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. «La situazione Che stanno vivendo Paesi come la Libia, l'Egitto, la Tunisia fa saltare i filtri di sicurezza - aggiunge - che finora avevano bloccato i flussi di clandestini e tutto ciò si riversa sulle coste italiane e non può essere considerato dall'Europa un problema esclusivo dell'Italia».E oggi è stata un'altra giornata di intenso lavoro per la Guardia costiera a sud della Sicilia. In serata sono sbarcati 59 migranti, tra i quali una donna, soccorsi a largo delle Pelagie su un barcone di dieci metri. Piccole carrette del mare. Come quella che in mattinata ha trasportato sei migranti soccorsi a largo di Lampedusa mentre procedevano a remi, dopo che il motore fuoribordo è andato in tilt. Altri 131 extracomunitari sono stati soccorsi all'alba su due barconi a poche miglia dall'isola. I due natanti erano stati avvistati ieri sera da un aereo in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia: il primo aveva 89 persone a bordo, il secondo 42. Ieri si erano registrati altri due sbarchi, con l'arrivo di 74 extracomunitari, quasi tutti tunisini. «È in arrivo nel nostro Paese un'emergenza migratoria e umanitaria», afferma l'associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp), secondo la quale tale situazione «non potrà essere affrontata solo dalla polizia». Sull'isola si trovano in questo momento circa 1.400 immigrati, ospiti del centro di prima accoglienza. Entro oggi circa 420 saranno trasferiti con quattro voli in altre strutture.
SINDACO DI LAMPEDUSA: «I TUNISINI LASCINO L'ISOLA»«I lampedusani sono persone con un cuore grande e che esprimono solidarietà agli immigrati, però questa situazione non può perdurare perchè i tunisini girovagano dalla mattina alla sera per le strade. Quindi, chiedo che lascino al più presto l'isola». Netta presa di posizione del
sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, che spiega: «Sono seriamente preoccupato anche nell'apprendere tutto ciò che sta succedendo in Libia, se in questi due anni siamo riusciti a mantenere la situazione tranquilla è stato proprio grazie al trattato Italia-Libia. Ma se si dovesse rompere proprio quell'argine, la situazione degenererebbe e potrebbero arrivare migliaia di persone».Commentando la decisione di un gruppo di imprenditori di avviare una petizione per chiedere che gli immigrati lascino l'isola entro 48 ore, De Rubeis spiega: «Hanno perfettamente ragione ed io li appoggio in pieno. Non accettano più la presenza degli immigrati per strada anche perchè tra poco inizia la stagione estiva. Il ministro Maroni mi aveva assicurato che entro mercoledì si svuotasse il centro di accoglienza e io sono fiducioso».
A LAMPEDUSA PRIMI FUNZIONARI MISSIONE FRONTEX Mentre riprendono gli sbarchi a Lampedusa, sull'isola sono giunti i primi funzionari impegnati nella missione di Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere. «Un chiaro segnale della solidarietà europea tra Stati membri e una prova concreta dell'impegno della Commissione Ue ad assistere l'Italia in questa difficile situazione», come ha dichiarato ieri la
commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom. A Lampedusa arriveranno almeno una trentina di uomini mentre la missione congiunta di pattugliamento nel Canale di Sicilia - chiamata Hermes - dispiegherà mezzi aerei e navali aggiuntivi di Italia e Malta. Nei giorni seguenti partirà la seconda fase con l'invio di una ventina di esperti per le interviste ai migranti, con il compito di accertare la nazionalità dei nordafricani sbarcati sull'isola e dare assistenza nell'organizzazione delle attività di rimpatrio verso i Paesi d'origine.
DOMANI VERTICE A PALAZZO CHIGISi svolgerà domani - a quanto si apprende - una riunione a Palazzo Chigi alla presenza del premier Berlusconi per valutare quello che sta accadendo in Nordafrica ed i rischi per l'Italia sul fronte immigrazione, specie alla luce della crisi in Libia. Al vertice, chiesto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parteciperanno anche i ministri degli Esteri, Franco Frattini, Difesa, Ignazio La Russa e Sviluppo economico, Paolo Romani.