Non poche migliaia. Siamo solo all’inizio. L’ondata di migranti dal Nordafrica potrebbe arrivare facilmente a 80mila persone. Sono le parole allarmate del ministro dell’Interno, Roberto Maroni. E giungono al termine di una giornata caratterizzata da un botta e risposta proprio tra il responsabile del Viminale e la Ue, accusata di lentezze burocratiche. E di mancate risposte alla richiesta di collaborazione da parte dell’Italia per fronteggiare l’esodo degli immigrati maghrebini.Maroni snocciola i numeri dell’emergenza. «Dal 15 gennaio sono sbarcati in Italia 5.278 immigrati di cui 66 minori. Si sono dichiarati tutti tunisini. Sono stati arrestati 26 scafisti e 41 natanti sono stati sequestrati. Al momento non ci sono stime. Ma se va avanti così rischiamo di superare gli 80mila arrivi. È per questo che l’intervento è necessario e urgente. Questa crisi è come il terremoto d’Abruzzo, per questo abbiamo mobilitato la Protezione Civile». È questo il motivo per cui l’Italia ha chiesto uno stanziamento di 100 milioni di euro alla Ue e ha ipotizzato un nuovo ruolo, operativo, di Frontex, l’Agenzia europea delle frontiere.Questo in serata. Ma già dal mattino Maroni aveva chiesto «una convocazione urgente» del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo per «darsi una strategia» nel contrasto all’immigrazione. Ma erano anche partite le durissime critiche alla Ue, alle quali il commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, tramite un portavoce, aveva replicato con sorpresa, sostenendo di aver offerto aiuto, non ottenendo risposta. «L’Europa – aveva detto Maroni – non sta facendo nulla. Sono molto preoccupato. Noi siamo come al solito lasciati soli». Secca la risposta della commissaria europea: «Sabato ho chiesto alle autorità italiane se avessero bisogno di aiuto per affrontare la situazione eccezionale a proposito degli sbarchi dalla Tunisia. Abbiamo ricevuto una risposta chiara: "No grazie, non abbiamo bisogno di assistenza"». Anche se «Maroni ha rifiutato il nostro aiuto – ribadisce la Malmstrom – la Ue è sempre disponibile a sostenere l’Italia». Netta la replica del ministro, anche lui attraverso la portavoce, Isabella Votino: «Non è vero che l’Italia ha rifiutato l’aiuto offerto dalla Commissione europea». Invece, è la precisazione, «Maroni e Malmstrom si sono sentiti sabato scorso e il ministro ha avanzato alcune richieste, peraltro non nuove: l’intervento di Frontex per controllare il Mediterraneo, gestire i centri per gli immigrati e rimpatriare i clandestini, nonché il rispetto del principio del "burden sharing", che cioè siano tutti i Paesi dell’Unione a farsi carico di rifugiati e clandestini. Rispetto a queste richieste – insiste il Viminale – per ora non abbiamo avuto risposta». Controreplica da parte di Frontex che fa sapere con una una nota di non aver «ricevuto una richiesta formale di assistenza dal governo italiano», ma anche di essere pronto ad agire «qualora arrivasse una richiesta di assistenza».Tocca poi a Maroni buttare acqua sul fuoco. «Ho parlato con la Malmstrom sabato e mi spiace che ci sia stata questa polemica. La mia critica non era rivolta a lei ma all’Europa nel suo insieme che non ha detto finora una parola forte e ha lasciato l’Italia gestire questo problema da sola». E spiega il motivo della sua insistenza. «Se non si interviene sul piano dei rapporti politici rischiamo una crisi che non è prevedibile. Non si deve intervenire sul piano della forza pubblica, ma sul piano politico. Per questo ho sollecitato l’intervento della Ue».In serata la telefonata di Berlusconi al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy per illustrare, come spiega una nota di Palazzo Chigi, «la criticità della situazione, sottolineando che si tratta di un’emergenza che riguarda l’intera Unione europea e, quindi, come tale dev’essere affrontata». Sullo stesso argomento aggiunge la nota, il Berlusconi sentirà anche il presidente della Commissione, José Barroso.