L'installazione realizzata a Milano, in Darsena, per i 10 anni della strage - Ansa
In seguito al naufragio di Lampedusa, il governo italiano, guidato dall’allora presidente del consiglio Enrico Letta, decise di rafforzare il pattugliamento del Canale di Sicilia autorizzando l'Operazione Mare nostrum, una missione militare ed umanitaria la cui finalità è di prestare soccorso alle persone prima che possano ripetersi altri tragici eventi nel Mediterraneo. «Nella notte di dieci anni fa di fronte a Lampedusa la prima grande tragedia dell'immigrazione nel Mediterraneo. Furono morte dolore disperazione. Con la missione #MareNostrum, l'Italia fece la sua parte e dimostrò cosa vuol dire essere il più grande paese del Mediterraneo #2ottobre" scrive su Twitter Enrico Letta.
L’operazione Mare Nostrum dura però solo un anno, L’allora ex ministro degli Interni, Angelino Alfano incassa quello che è a suo dire un successo: l’operazione Mare Nostrum cessa di vivere, per lasciare posto a un’operazione europea, Frontex plus a partire da Novembre 2014. Col passare degli anni, però e il cambio al vertice dei governi che affacciano sul Mediterraneo, l’attività di ricerca e soccorso si traduce principalmente in controllo delle frontiere esterne. Non esiste cioè un sistema (alla pari delle navi Ong che operano nel Mediterraneo) uno strumento comune per salvare vite umane. Spetta alla buona volontà della Guardia costiera di turno. E intanto le attività delle navi in capo alle organizzazioni non governative vengono criminalizzate e di volta in volta stoppate. L'Italia e l'Europa tornano a costruire "il grande muro" nel Mediterraneo per respingere i migranti, fino al naufragio di Steccato di Cutro. Dopo dieci anni, il 15 aprile 2023, la seconda altra grande tragedia di Cutro con quasi 100 persone morte.
Padre Camillo Ripamonti (Centro Astalli): le politiche vanno in direzione preoccupante
"A 10 anni dal tragico naufragio di Lampedusa in cui persero la vita 368 persone, il Centro Astalli in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione si ritrova nel "Giardino della Memoria e dell'Accoglienza", istituito nel 2018 a Piazza Gian Lorenzo Bernini, nel Rione San Saba, a Roma, per continuare a fare memoria", si legge in una nota dell'associazione. "La giornata del 3 ottobre, istituita dalla legge 45/2016, ha lo scopo di ricordare e commemorare tutte le vittime dell'immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà". A Roma l'appuntamento è presso il giardino di Piazza Gian Lorenzo Bernini alle ore 11:30. Per l'occasione, che vedrà la partecipazione di scuole del quartiere e cittadinanza, alcuni rifugiati accolti al Centro Astalli si racconteranno attraverso il metodo dei 'libri viventi' per l'iniziativa 'Ti racconto una storia, ti racconto di me'.
Padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, spiega le ragioni dell'iniziativa: "In questa giornata facciamo memoria di uomini, donne e bambini costretti alla fuga da guerre, persecuzioni e crisi umanitarie, da carestie, cause ambientali e ingiustizie sociali. Facciamo memoria di chi non ce l'ha fatta a compiere il proprio viaggio che si è interrotto tragicamente, in assenza di vie legali". E ancora: "Ricordiamo anche chi si impegna ogni giorno a metterli in salvo, chi li accoglie e chi li aiuta in un'azione di solidarietà che mai va criminalizzata. Molte delle politiche messe in atto da quel tragico 3 ottobre ad oggi vanno in una direzione estremamente preoccupante e non di rado in aperta violazione dei diritti umani e delle principali convenzioni in materia di asilo. Ricordare le vittime vuole dire prima di tutto rispettare la dignità e i diritti dei vivi".
Il ricordo di Sant'Egidio
Sono passati dieci anni da quel terribile 3 ottobre 2013, quando 368 persone, per lo più donne e bambini eritrei, persero la vita in un naufragio al largo di Lampedusa. Una tragedia continuata in questi anni, con migliaia di morti e dispersi, che la Comunità di Sant'Egidio, insieme a tanti migranti e rifugiati, ricorderà con una veglia di preghiera nella basilica di Santa Maria in Trastevere domani, martedì 3 ottobre, alle 20. «In questa Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, rilanciamo l'appello all'Europa - sottolinea Sant'Egidio - di sostenere l'Italia nelle operazioni di salvataggio in mare, unico modo per evitare altre tragedie dell'immigrazione, e ricordiamo che esistono alternative ai trafficanti di esseri umani. Sono i corridoi umanitari, realizzati da Sant'Egidio insieme ad altre associazioni in collaborazione dei ministeri dell'Interno e degli Esteri, ma anche in Francia e Belgio: finora hanno permesso l'arrivo in Europa in sicurezza, per chi arriva e per chi accoglie, a più di 6.500 persone. Seguendo questo modello, che favorisce l'integrazione, è urgente sviluppare altre vie legali di ingresso per motivi di lavoro, che risponderebbero alla ormai cronica carenza di lavoratori in diversi settori, a causa del calo demografico».