sabato 5 giugno 2010
Ventitré strutture sono già state concluse, grazie ai 27 milioni raccolti dalle diocesi e ai 5 messi a disposizione dalla Cei. Inaugurato a San Panfilo D’Ocre centro antisismico della Caritas che ospiterà 168 bambini. Merisi: vicini ogni giorno.
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Case, fiori e stelle colorate alle finestre danno un tocco d’allegria. I bambini le hanno disegnate per un giorno importante, tutto dedicato a loro, all’inaugurazione della loro nuova casa. È festa grande, non solo per i piccoli che già da qualche settimana giocano e imparano nella scuola costruita con i fondi raccolti dalle Caritas della Lombardia. È tutto il paese di San Panfilo D’Ocre, a quindici chilometri dall’Aquila, infatti, ad abbracciare chi in questo minuto borgo tra i monti ha voluto far arrivare solidarietà e affetto. Quasi due milioni e mezzo di euro di generosità che la Caritas Italiana ha donato per una struttura antisismica in legno. Oltre mille metri quadri con ampi spazi per i 168 bambini della vallata, giochi per i più piccoli della materna, laboratori multimediali e musicali per quelli delle elementari. E per tutti la palestra, l’infermeria, la biblioteca e la mensa.A colpire passeggiando per i corridoi non sono tanto i colori vivaci, ma i disegni e le scritte con cui i fanciulli hanno voluto arredare il nuovo nido. Ci sono le tradizionali fiabe, ma anche quelle più vicine alla quotidianità abruzzese, come la storia delle "formiche più forti del terremoto". È però alla fine del serpente di mani dipinte nell’aula magna che si vede il messaggio più profondo dei bambini: "Ci avete realizzato il tanto atteso sogno", scrivono utilizzando le lettere che compongono la parola Caritas. Il grazie più bello ieri lo hanno dato infatti proprio i bimbi, con i canti e i suoni nello spettacolo inaugurale; una gioia contagiosa accompagnata dal batter di mani al ritmo di musica dei grandi. «Questa scuola è il segno del costante lavoro di carità, di generosità, di attenzione che tutte le diocesi italiane hanno fatto sentire a questa popolazione – ha detto il presidente di Caritas Italiana monsignor Giuseppe Merisi –. È l’espressione con i fatti dell’amore di chi in Italia ha voluto esser accanto all’Abruzzo; il nostro esser presenti non è solo con le costruzioni materiali, ma stando vicino alla popolazione ogni giorno». Bisogna imparare sin da piccoli la gratitudine, è stato il commento del vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole, perché quando si impara questo si capisce il segreto della vita. «Ci sono tante persone che ci dimostrano il loro amore – ha continuato – la Caritas è l’amore dei tanti cristiani italiani alle persone in difficoltà. Questa scuola è una risposta reale e quando le promesse si trasformano in opere concrete, questo è il gesto di amore più grande». Ieri al taglio del nastro c’era anche il delegato regionale di Caritas Lombardia, don Roberto Davanzo, che ha ricordato la presenza da oltre un anno dei volontari sul territorio. «Il nostro obiettivo è stare tra la gente e lo continueremo a fare anche nei prossimi mesi, ma questo – ha spiegato indicando la nuova scuola – è il modo più tangibile per dirvi che siamo ancora accanto a voi». Ed è proprio la popolazione terremotata, che per bocca del sindaco Fausto Fracassi, ha ringraziato chi li ha accompagnati con pazienza dalla tende alle case antisismiche. Ora, ha concluso, «continuate a dimostrarci affetto».La scuola di San Panfilo è solo la prima delle strutture Caritas inaugurate sul territorio terremotato, realizzate con i 27 milioni raccolti nelle diocesi italiane e i 5 milioni messi a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana. Ventitre sono già concluse, tre saranno aperte il 15 e il 19 giugno, a cui si aggiungeranno nei prossimi mesi altri 25 centri di aggregazione.
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