Il contestato presepe ambientato tra le macerie del ponte Morandi di Genova
Anche le migliori intenzioni rischiano di scivolare sulla buccia di banana della retorica che, alla fine, diventa nociva per lo stesso messaggio che si voleva veicolare. È successo al presepe ambientato sotto i monconi del ponte Morandi di Genova, esposto in un albergo di Firenze, che ha infastidito non poco i parenti delle 43 vittime della tragedia del 14 agosto 2018. «Siamo allibiti», tuona la portavoce Egle Possetti, ricordando che «ogni tanto non guasta lasciare in vita qualcosa di tradizionale perchè il presepe ha un valore positivo, una nascita, una gioia che non vediamo nel crollo di un ponte per incuria; si può dare spazio alla fantasia in molti altri contesti».
Perché un conto è cercare di attualizzare il messaggio del presepe, come, del resto, si fa almeno dal Rinascimento in poi, un altro è riproporre, a distanza di oltre tre anni, l'immagine di una tragedia che la città, ma non solo, sta faticosamente cercando di superare, sempre facendo memoria di chi, tra le macerie di quel ponte, ha perso la vita. È questo il senso del Memoriale pensato proprio sotto l'impianto del nuovo ponte Genova San Giorgio, inaugurato il 3 agosto 2020. Questo sì messaggio di rinascita e di speranza in un futuro non segnato da tragedie come quella del Morandi che il lavoro di indagine della magistratura, ha attribuito all'incuria e all'avidità umana.
«Per noi il ricordo passa attraverso pensieri teneri, iniziative delicate, un sorriso, una carezza, il memoriale futuro, il lavoro degli inquirenti e della magistratura, attraverso la percezione che quelle morti possano risuonare nelle orecchie delle nostre istituzioni per spronarle a fare molto di più, per non permettere mai più una tale vergogna», riprende Possetti. «Della nostra tragedia si parla ormai troppo poco», ammonisce la rappresentante delle famiglie delle vittime. Voce che andava ascoltata prima di allestire il presepe e che, per fortuna, non è stata lasciata cadere nel vuoto. Alla fine, il Rivoli Boutique Hotel ha così deciso di rimuovere l'opera, lasciando soltanto il cartello “Per non dimenticare”. «Della tragedia del Ponte si parla ormai troppo poco», spiega in una nota la general manager dell'albergo, Chiara Caridi, che si dice «dispiaciuta» del disappunto delle famiglie. «Poniamo l'attenzione invece sul fatto che quanto l'artista propone in questa opera è l'importanza che di quanto è successo resti per sempre memoria per non dimenticare - prosegue Caridi -. Tale attenzione è fondamentale per evitare che queste tragedie possano riproporsi». La stessa attenzione che ha portato l'albergo a compiere un necessario passo indietro, apprezzato dai familiari delle vittime del Morandi: «Ringrazio per l'attenzione che ci è stata dedicata rimuovendo il presepe», risponde Egle Possetti.