Due casi. Due protagonisti: il ministro della famiglia Eugenia Roccella e il giornalista Filippo Facci. Tutto ruota attorno alla vicenda di La Russa jr, o meglio alla difesa del presidente del Senato al figlio Leonardo Apache. Il teatro del primo caso è la manifestazione letteraria “Il libro possibile” a Polignano a mare. Eugenia Roccella è lì per presentare il suo libro, "Una famiglia radicale". Il giornalista di Sky Fabio Vitale le chiede un commento sulla vicenda La Russa e Roccella azzarda una difesa. «Non giudico un padre e non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo...», prova a tagliare corto. Il pubblico non ci sta. La reazione è immediata e indignata. Roccella insiste: «La Russa ha proposto un corteo di soli uomini contro la violenza sulle donne». Ora i buu riempiono la sala. La gente si alza e lascia la sala. Poi Roccella spiega: «I motivi per cui sono stata contestata non sono legati alle battaglie di oggi, perché questo governo non ha toccato nessuna legge che riguardi per esempio il mondo Lgbtq+ o tantomeno l’aborto», ha voluto precisare Roccella. «Ci contestano solo perché non si accetta l'idea che in democrazia possa vincere la destra. Una stessa destra che deve essere dipinta come sgradevole, bigotta, cattiva... Ma le donne di sinistra si chiedano però come mai sia una donna di destra ad essere la prima donna a guidare il Paese».
Da una caso a un altro. È bufera sul giornalista Filippo Facci. La frase "incriminata" la lasciamo a metà. Per rispetto a quella ragazza e per rispetto alle donne in generale. «..Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima....». Tutto scritto in un suo articolo pubblicato sabato 8 luglio su Libero. Polemica inevitabile. E ora si discute sull'opportunità che Facci conduca nella prossima stagione, come annunciato ai palinsesti Rai a Napoli solo due giorni fa, la striscia prima del Tg2 delle 13. Il Pd non ci sta: la Rai non può dargli un programma. Facci indietreggia: «Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintendere un intero articolo». Ma la presidente della Vigilanza, Barbara Floridia, non pare accontentarsi: «Ci apprestiamo a lavorare sul nuovo contratto di servizio: sarebbe inutile, contraddittorio e soprattutto svilente parlare di inclusione, pari opportunità, lotta alla violenza di genere e al sessismo, se poi tutto questo possa anche solo correre il rischio di essere smentito nei fatti. Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico. Al netto dell'attenzione che la Vigilanza dedicherà al caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa dall'azienda».