L’inchiesta che Avvenire sta conducendo con la professionalità e la determinazione propria del migliore giornalismo ha permesso di riportare all’attenzione una terra e una popolazione che soffrono. E anche le sollecitazioni e le richieste di maggior impegno alle istituzioni devono essere raccolte. Lo Stato deve essere meno lento e le risposte devono essere chiare. C’è una correlazione tra la situazione ambientale compromessa delle province di Napoli e Caserta e la mortalità molto elevata, che anche il Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, ha rilevato? È quanto ho chiesto agli esperti di valutare istituendo un gruppo di lavoro che ieri ha tenuto la sua prima riunione. In questo caso non vale la diffusa opinione secondo cui quando non si sa cosa fare si costituisce un gruppo di lavoro. I numeri infatti sono inquietanti. L’attesa di vita in Campania è più bassa di due anni rispetto alle Marche, che ha la più alta in assoluto in Italia. Dipende da molti fattori: si fuma di più, si mangia male, si evitano esami e screening oncologici. Ma dipende o può dipendere anche dai fattori ambientali, dai fumi dei rifiuti che bruciano, da una terra che è stata maltrattata dagli uomini del malaffare ed è stata stravolta con ripercussioni gravissime per chi ci abita. Ai miei esperti ho chiesto di rispondere a queste domande per accertare finalmente ed esattamente se esiste una tragica correlazione. Ho dato due mesi di tempo per studiare la cosa. Entro la fine di settembre, il 28 settembre, avrò sul tavolo la relazione. Lavoreremo insieme al Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Gli esperti sono pronti anche ad ascoltare tutte le voci della Campania che riterranno opportune per arrivare a risultati maggiormente certificati. Già ieri gli esperti hanno esaminato alcune prime informazioni fornite dalla Regione Campania. Dobbiamo procedere con fermezza, perché le preoccupazioni che vediamo nelle persone che vivono in Campania sono assai elevate. E dobbiamo anche fare in fretta, senza tuttavia che ciò vada a scapito di un approfondimento serio. Avvenire fa bene a mantenere il punto, con i servizi dei suoi inviati. Io ho il dovere di chiedere la verifica di tutti i dati scientifici. Il dramma della terra dei roghi della Campania deve diventare questione nazionale. Non si può liquidare una situazione compromessa al proprio destino; non si può dire è un problema locale. È il Paese intero che si deve fare carico della salute di ogni cittadino e di ogni territorio, perché la salute è un diritto costituzionalmente garantito. E se in un territorio la qualità della vita è peggiore rispetto ad un’altra e ciò porta ad un aumento della mortalità a causa dell’incidenza di alcune patologie il Ministro della Salute non può far finta di niente e ha il dovere di chiedere perché e di avere con ragionevole tempestività i risultati.