Al tradizionale ricevimento per l’anniversario degli Accordi del 1929 e del 1984 per la prima volta i vertici di Santa Sede e Cei incontrano il governo giallo-verde. Assente Salvini, impegnato con i pastori sardi
Migranti, inclusione delle fasce più deboli della popolazione, chiusure domenicali. Sono questi i temi, insieme ad una panoramica sulla situazione internazionale, che hanno carat- terizzato i colloqui tra Italia e Santa Sede in occasione del consueto bilaterale celebrato per l’anniversario dei Patti Lateranensi. Il tutto in un clima positivo, come sottolineato dal cardinale Segretario dei Stato Pietro Parolin al termine dell’evento.
«È andata molto bene. – ha spiegato il più stretto collaboratore di Papa Francesco – Il clima è stato molto buono, direi di grande ascolto di quello che ha detto la Santa Sede e di quello che ha detto il governo, e di condivisione». All’incontro ospitato a Palazzo Borromeo, storica sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede guidata oggi da Pietro Sebastiani –, hanno partecipato da un lato i vertici della Segreteria di Stato vaticana e della Chiesa italiana - con il cardinale presidente Gualtiero Bassetti e il vescovo segretario Stefano Russo -, e dall’altro quelli dello Stato e del governo italiani, con il presidente Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, il vice Luigi Di Maio, i ministri Giovanni Tria, Marco Bussetti e Alberto Bonisoli, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.
Insolita l’assenza del titolare dell’Interno. Matteo Salvini non si è presentato per seguire - ha spiegato - la crisi dei pastori sardi. Parolin ha riferito che nel corso di colloqui si è partiti «dal concetto, espresso dal presidente del Consiglio, di inclusione, cioè l’impegno del governo in favore dell’inclusione, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione, e su questo tema si è elaborato molto». «Poi – ha aggiunto – si è scesi anche agli strumenti che permettono questa inclusione. Evidentemente lì ci possono essere anche delle piccole sfumature».
«Si è parlato anche del reddito di cittadinanza, più che altro presentato dal governo – ha spiegato il cardinale -: non siamo intervenuti su questo, ma nell’insieme abbiamo condiviso proprio questo impegno che è l’impegno tipico della Chiesa, e deve essere anche l’impegno di ogni autorità e del governo di essere al servizio del bene comune». Parolin ha quindi riferito che si è passati ai «temi internazionali, abbiamo fatto un po’ una carrellata su tutti i punti di crisi che sono molti nel mondo, sottolineando anche lì le coincidenze nel senso di una soluzione pacifica delle molte crisi».
«È il tema dello sviluppo dei Paesi anche dal punto di vista della migrazione – ha osservato – perché evidentemente anche le migrazioni sono state al centro dei temi che si sono discussi soprattutto nel senso dell’integrazione ». «Noi abbiamo insistito molto – ha sottolineato il Segretario di Stato vaticano perché ci siano una visione e politiche di integrazione, poi sapendo quanti altri problemi ci sono, e anche riconoscendo questo aspetto importante e cioè che il problema deve essere assunto da tutti. E questo è uno dei punti sui quali il governo italiano ha tanto insistito ed è un punto su cui anche la Santa Sede ha affermato che è un problema di tutta l’Europa».
Riguardo al tema delle chiusure domenicali degli esercizi commerciali Parolin ha spiegato che è stata ribadita «quella che è sempre stata la posizione del Santo Padre e del cardinale presidente della Cei, cioè noi vogliamo che sia salvaguardato il senso della domenica ma che sia salvaguardato soprattutto a favore delle persone e delle famiglie». «Poi abbiamo sentito che ci sono anche problemi di lavoro – ha aggiunto – , da parte del governo abbiamo sentito grande attenzione e hanno espresso anche misure in quel senso». Rispondendo ad una domanda su un suo incontro con Di Maio di cui ieri ha scritto Il Messaggero Parolin ha detto: «Sì, lo avevo incontrato, è pubblica la cosa, l’incontro non era segreto, era discreto». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL BILATERALE