La proposta al Comune arriva dalla Caritas capitolina: «Si blocchino gli sgomberi almeno fino alla chiusura delle scuole, per consentire ai bambini rom di finire l’anno scolastico, e accogliere i nuclei familiari senza separarli», ha detto ieri portavoce, Alberto Colaiacomo. Poco dopo che il sindaco Gianni Alemanno aveva ribadito che «bisogna dare solidarietà, ma non lanciare il messaggio che a chiunque arrivi a Roma con mezzi di fortuna venga regalato un alloggio» e che «dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II continueremo con gli sgomberi perché non possiamo accettare che nella nostra città ci siano ancora oltre cento accampamenti abusivi pericolosi per chi ci vive».Probabile che nei prossimi gironi si cerchi (e si trovi) una mediazione fra Comune, associazioni e rom. Intanto Colaiacomo è tornato anche sulla questione basilica di San Paolo: «Siamo intervenuti per mediare tra la gendarmeria vaticana e i rom che hanno occupato la basilica – ha ricordato –, ma c’è il rischio che ad ogni nuovo sgombero ci sia una nuova occupazione».Così, insieme alle altre associazioni (l’associazione "21 luglio" ad esempio invierà al sindaco e al prefetto commissario Giuseppe Pecoraro le 700 firme raccolte con la campagna "Non sgomberate i miei diritti"), la Caritas sta lavorando ad una proposta congiunta che chiede il blocco degli sgomberi almeno fino alla chiusura delle scuole. «Non è sufficiente dare l’alloggio alle famiglie se poi i bambini rom sono logisticamente lontani dalle scuole che frequentano e non possono terminare l’anno scolastico – precisa Colaiacomo –. Ci stiamo attrezzando per portarli a scuola con i pulmini».E monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas, chiede alla città di essere accanto ai rom: «Sono anzitutto persone. Io sono stato tre giorni con loro e mi sono reso conto delle dinamiche familiari: la maggior parte delle famiglie sono come le nostre, con bambini che vanno a scuola, simpaticissimi, intelligenti». Quindi «dico di lavorare tutti affinché si possa fare un percorso educativo, di attenzione; un percorso in cui loro possano essere integrati nella nostra realtà».Nel frattempo è sempre polemica anche politica: «Negli ultimi giorni Alemanno ha subito due sonori schiaffoni: uno sulla questione dei tunisini a Roma, l’altra sui Rom presso la Basilica di S. Paolo», secondo Sergio Gaudio, che è il responsabile del Forum immigrazione del Pd capitolino: «Soprattutto, ed è molto più grave, si nota l’assenza di qualunque politica di ricostruzione sociale».