Pensioni, la fotografia dell'Italia fatta dall'Istat è quella di un paese con profonde diseguaglianze, dove quasi la metà dei pensionati vive con meno di mille euro al mese e una ristretta fetta (di poco superiore al 6% della popolazione) può contare su assegni ben più corposi, da 3mila euro in su. I dati diffusi oggi, relativi al 2014, sottolineano come iI 40,3% dei pensionati percepisca un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese. Si tratta di oltre 6
milioni e mezzo di persone, più di quattro su dieci. Va ancora peggio se si guarda solo all'universo femminile (tra l'altro il più numeroso vista la maggiore aspettativa di vita). Quasi la metà delle pensionate non
arriva a mille euro mensili. Nel 2014 il reddito da pensione si
ferma prima per il 49,2% delle donne. Le donne che vivono con meno di mille euro al mese sono oltre 4,2 milioni. Tra queste possono contare su meno di 500 euro 1.169.000 persone.
Di contro, i pensionati che in Italia possono contare su oltre 5.000 euro al mese sono quasi 240.000, appena l'1,4% del totale. Lo rileva l'Istat nel suo Trattamenti pensionistici e beneficiarì riferito al 2014. Altri 767.000
pensionati (il 4,7% dei 16,25 milioni di pensionati) può contare
su redditi da pensione tra 3.000 e 5.000 euro al mese. Il restante 53,6% della popolazione a riposto ha quindi una pensione compresa tra i mille e i tremila euro.
Tra il 2011 e il 2014 i pensionati in
Italia sono diminuiti di oltre 400.000 unità, tra 16.668.000 del
2011 a 16.259.000 del 2014. Lo si legge nelle tabelle Istat
riferite ai beneficiari dei trattamenti pensionistici nel 2014.
Il dato con tutta probabilità risente della stretta sui
pensionamenti decisa con la riforma Fornero della previdenza.
Nel 2014 la spesa complessiva per
prestazioni pensionistiche ha superato i 277 miliardi di euro
con un aumento dell'1,6% sul 2013. L'incidenza sul Pil è
cresciuta di 0,2 punti dal 16,97% al 17,7%. L'anno scorso sono state erogate 23,2 milioni di prestazioni.