giovedì 29 dicembre 2011
​Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni: lo rileva l'Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010.
Due modi per capirci di Salvatore Mazza
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Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale, e aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni: lo rileva l'Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010. Cifre alla mano, il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è così pari al 24,5%. Le altre due maggiori economie dell'area dell'euro, Germania e Francia, mostrano valori inferiori sia del rischio di povertà, sia dell'indicatore di grave deprivazione materiale.In Italia e in Francia è particolarmente marcato il rischio di povertà per i giovani fra i 18 e i 24 anni, rispetto alle generazioni più anziane. In Italia, inoltre, è più alto il rischio di povertà per i minori di 18 anni.Nel 2010, inoltre, il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. L'8,9% si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette; l'11,2% con l'affitto o il mutuo; l'11,5% non ha potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione. I dati sulle condizioni economiche delle famiglie italiane, diffusi oggi dall'Istat, confermano "le tendenze di impoverimento della società italiana già rilevate dalla Caritas Italiana, all'interno del Rapporto annuale "Poveri di diritti", presentato nel mese di ottobre 2011". Rispetto ai dati già diffusi in passato dall'Istat, colpisce, spiega la Caritas, "il nuovo dato sulla quota di popolazione italiana "a rischio" di povertà: si tratta del 18,2% delle persone residenti in Italia, un dato che supera il numero di persone in situazione conclamata di povertà relativa, (nel 2010, il numero di persone sotto la soglia di povertà era pari al 13,8% dell'intera popolazione)".
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