Migranti salvati e sbarcati alle Isole Canarie - Ansa/Epa
«Il messaggio che ho voluto consegnare alle autorità italiane è che l’Oim è attualmente impegnato su più fronti e che le crisi umanitarie stanno aumentando». Il giorno dopo la vittoria della destra in Italia, il direttore generale dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Antonio Vitorino, è a Roma per una visita istituzionale (concordata da tempo, fanno sapere dal quartier generale della Capitale) con il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Stamattina vedrà papa Francesco.
«Naturalmente la crisi in Ucraina è prioritaria in questo momento – sottolinea Vitorino – ma non dimentichiamo la situazione sempre più instabile in Libia e l’emergenza umanitaria in molti altri Paesi africani e asiatici». La guerra ha peggiorato le condizioni già difficili di molti cittadini africani, per quanto riguarda i costi del cibo e dell’energia. Ma c’è anche il cambiamento climatico a farla da padrone. Soprattutto in alcuni Paesi come Pakistan, Somalia, Etiopia o Kenya. «Il cambiamento climatico sta provocando nuovi flussi migratori – sottolinea – e ne parlerò alla prossima Cop di novembre, in programma in Egitto».
Il direttore generale dell’Oim ha sottolineato la necessità di proseguire con gli sforzi umanitari in Ucraina per fornire supporto all’elevato numero di sfollati interni e a tutti coloro che fuggono dal Paese. Si parla di circa 7 milioni di profughi ucraini (per l’esattezza 7.278.696) accolti nei diversi Paesi europei. Molti di loro durante l’estate sono tornati in patria.
«Non sappiamo esattamente quanti – sottolinea Vitorino – ma sta arrivando l’inverno e il freddo. In Ucraina bisognerà aumentare l’assistenza sul territorio, perché molte persone sono rimaste senza casa o con abitazioni di fortuna e inagibili. Hanno bisogno di supporto umanitario ma anche di denaro».
Se da una parte l’Ucraina rimane la priorità, dall’altra il messaggio all’Italia è chiaro: non bisogna dimenticare le altre emergenze umanitarie. «Stiamo registrando un incremento di arrivi a Cipro di rifugiati in partenza dal Libano – aggiunge –: si tratta soprattutto di libanesi ma anche di siriani». Il pensiero corre al drammatico naufragio di pochi giorni fa, con oltre 100 vittime recuperate. La più grande strage mai registrata di fronte alle coste del piccolo Paese nordafricano.
Ma c’è anche un’altra priorità, non detta apertamente («non voglio commentare questioni legate al nuovo governo italiano» è la premessa, ndr): è l’attività di ricerca e soccorso in mare, nel Mediterraneo, che ancora manca. È un tema cruciale che emerge nelle parole del numero uno portoghese, dal 2018 alla guida dell’Organizzazione internazionale.
«Il Global Compact per la Migrazione punta ad attivare un’operazione congiunta di ricerca e soccorso nel Mediterraneo». Come possiamo fermare le stragi? La cosa più importante, non ha dubbi Vitorino, «è quella di stabilizzare politicamente la Libia».
Per l’Oim, Tripoli non è un porto sicuro di sbarco: da anni l’organizzazione denuncia le "deportazioni" messe in atto dalla cosiddetta guardia costiera libica. Uomini, donne e bambini intercettati in mare e riportati a terra, nei centri di detenzione libica. «A volte come Oim abbiamo accesso a questi luoghi, ma sappiamo che esistono numerosi altri centri di detenzione sconosciuti».
I numeri non si conoscono, le persone spariscono, partono e arrivano. Chi viene deportato in Libia poi rischia di sparire. «Sappiamo solo che nei centri di detenzione ufficiale ci sono da 2mila a 6mila persone detenute». La stessa attenzione dedicata dall’Europa all’Ucraina sarebbe necessaria adesso per il fronte mediterraneo. «È una priorità – dice Vitorino –perché noi abbiamo a cuore tutti i migranti».
Alla guida dell’Oim
Antonio Vitorino, 65 anni, è direttore generale dell’Oim dal 1° ottobre 2018. Avvocato, è stato Commissario europeo per la Giustizia e gli Affari Interni e ministro della Difesa in Portogallo. L’Oim, fondata nel 1951, è l’Organizzazione internazionale per le migrazioni ed è la principale organizzazione intergovernativa nel campo della migrazione. Ieri Vitorino ha incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Oltre 70mila gli arrivi nel nostro Paese
Sono 70.225 i migranti giunti in Italia via mare nel 2022. Secondo i dati del Cruscotto statistico del Viminale, nello stesso periodo del 2021 erano 45.599. Sulla base delle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, i luoghi di provenienza sono soprattutto Tunisia, Egitto, Bangladesh, Afghanistan e Siria.
Il numero dei minori non accompagnati è arrivato a 7.769. Si assottiglia quindi la forbice tra gli arrivi attuali e quelli dell’intero 2021: 10.053 minori in totale.
Le persone morte o disperse nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa dall’inizio dell’anno a oggi sono 1.473. Nel 2021 le vittime sono state 2.062.