Enrico Letta - Fotogramma
Parla a tutto campo, Enrico Letta, nell'intervista che sarà in edicola domenica su Avvenire. Il segretario del Pd parte dalla priorità assoluta, i nuovi aiuti contro il caro-gas.
E considera possibile la "remuntada" su Giorgia Meloni e il centrodestra.
Ma è sullo scenario internazionale che le sue parole sono nette come mai: in riferimento al discorso di Draghi al meeting di Comunione e liberazione, in cui il premier ha affermato che il Paese ce la farà con qualunque governo, Letta afferma: "Draghi è stato giustamente molto istituzionale parlando di “qualunque governo”. La verità è che all’estero oggi aleggia un incubo. Tutti ricordano il baratro del 2011, con il governo Berlusconi - e Tremonti e Meloni ne erano ministri - costretto a dimettersi perché il Paese era sull'orlo della bancarotta. Dieci anni dopo l'Italia si è rialzata ed è risanata. Ma ecco che loro si ripresentano nella stessa formazione pronti per una nuova bancarotta. La preoccupazione evidentemente c’è tutta ed è legittima. I protagonisti sono gli stessi tre di allora, con dieci anni di più e nessuna lezione imparata dagli errori fatti".
Nell'intervista, Letta sfida Calenda e Conte sul voto utile e conferma il sì del Pd ai rigassificatori come "soluzione transitoria" accompagnata da "compensazioni per i territori".
L'INTERVISTA COMPLETA CON AVVENIRE IN EDICOLA DOMENICA 28 AGOSTO OPPURE ACQUISTANDO LA COPIA DIGITALE QUI