L'emendamento al ddl intercettazioni sulle pene per i giornalisti per la pubblicazione di atti di un procedimento penale, che comporta l'arresto fino a due mesi o l'ammenda da 2mila a 10mila euro è stato accantonato dalla commissione Giustizia, che lo dovrà esaminare nella prossima seduta, probabilmente lunedì 24 maggio. Lo ha detto ai giornalisti il relatore Massimo Centaro (Pdl), correggendo quanto dichiarato da alcuni senatori in precedenza.La Commissione aveva esaminato nel pomeriggio gli emendamenti soppressivi del comma che punisce gli editori che pubblicano gli atti dei procedimenti e le intercettazioni prima dell'udienza preliminare. Sono previste sanzioni pecuniarie da 64.500 euro a 464.700 euro. Per i giornalisti, invece, le sanzioni previste sono le seguenti: una condanna fino a due mesi di carcere o un'ammenda da 2mila a 10mila euro, per la pubblicazioni degli atti anche per riassunto; una sanzione fino a due mesi di carcere e un'ammenda da 4mila a 20mila euro per la pubblicazione delle intercettazioni. Inoltre, è prevista la sospensione temporanea dalla professione.