Il presidente della Camera rispetterà in pieno i Regolamenti parlamentari per consentire un'approfondita discussione del ddl intercettazioni, che approda alla Camera in terza lettura dopo il via libera del Senato. Gianfranco Fini, prende carta e penna e risponde così al capogruppo del Pd, Dario Franceschini, che venerdì scorso aveva chiesto garanzie affinchè non fossero «strozzati» i tempi del dibattito per un provvedimento così «rilevante».«Nessuna forzatura - aveva chiesto il Pd - visto che a norma di Regolamento, il provvedimento non può essere calendarizzato in aula prima di settembre». E oggi la replica di Fini è netta: la risposta infatti fa riferimento alle prerogative del presidente della Camera e non alla questione temporale avanzata dal Pd. Perchè, sottolinea Fini, spetta «agli organi competenti in tema di organizzazione dei lavori la definizione dei tempi e delle modalità» dell'esame dei provvedimenti.Fini quindi è esplicito nel rispondere all'opposizione che «chiede alla presidenza della Camera di voler assicurare il pieno rispetto di tutti i tempi e delle procedure previste dal Regolamento, al fine di consentire una completa e approfondita istruttoria del provvedimento, attesa la eccezionale rilevanza politica del medesimo». «Al riguardo - sottolinea l'inquilino di Montecitorio rivolgendosi a Franceschini - nel ricordarle come il Regolamento della Camera disciplini in maniera compiuta le diverse fasi in cui si articola l'iter dei progetti di legge, sia presso le commissioni sia da parte dell'assemblea, rimettendo agli organi competenti in tema di organizzazione dei lavori la definizione dei tempi e delle modalità del relativo esame, desidero farle presente come da parte di questa presidenza sia stato sempre assicurato, e lo sarà in futuro, il corretto svolgimento dei lavori parlamentari in sede di esercizio della funzione ad essa assegnata dell'articolo 8 del Regolamento nel puntuale rispetto delle norme regolamentari che disciplinano il procedimento legislativo».La richiesta del Pd era indirizzata anche alla presidente della Commissione Giustizia, Giulia Bongiorno: e questa mattina, secondo quanto si apprende, prima di vergare la replica, Fini e la Bongiorno si sono incontrati per un'ora a Montecitorio con i tecnici della Camera. Al di là delle questioni procedurali, che assumono comunque un carattere squisitamente politico nel momento in cui la richiesta di accelerare l'approvazione del ddl era giunta da più parti nel Pdl e auspicate dallo stesso Silvio Berlusconi, i "paletti" dei finiani sono stati ribaditi questa mattina da Italo Bocchino.