Al netto (si spera) della retorica, l'8 marzo sarà un'occasione per riflettere sui diritti
delle donne. Per ricordare le loro conquiste sociali, politiche ed
economiche ma anche per non dimenticare le violenze e le
discriminazioni subite in tutto il mondo.
Donne che hanno lasciato un segno. Nella
vita personale, politica e sociale. Il presidente del Senato,
Pietro
Grasso, sceglie di ringraziarle via Twitter alla vigilia dell'8 marzo,
attraverso l'hashtag #ringraziounadonna. Innanzi tutto la moglie
Maria, "con cui cammino fianco a fianco da 45 anni condividendo idee e
valori".
Poi
Emma Bonino, "che con forza e da sempre lotta per i diritti di
tutti, uomini e donne". Quindi
Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata con l'acido dai sicari del suo ex, "che non ha permesso alla violenza
subita di intaccare la sua voglia di vivere e il suo sorriso". L'astronauta
Samantha
Cristoforetti, "che è arrivata più in alto di tutti e rappresenta
l'Italia nello spazio e nel mondo". E infine a
Rita Atria, "che a soli
17 anni trovò il coraggio di denunciare la sua famiglia di mafiosi".
La parità uomo-donna? "C'è ancora moltissimo lavoro da fare sia sul piano legislativo che sul piano culturale e sociale di questo paese". Così la ministra della Salute
Beatrice Lorenzin in un videomessaggio pubblicato sul sito del ministero. "Credo che nonostante dei passi enormi siano stati fatti, c'è ancora una grandissima difficoltà: pensiamo all'accesso al lavoro, alla maternità negata, al mobbing che viene fatto alle donne incinta in luoghi di lavori non protetti. C'è il tema della disoccupazione femminile che è una delle cause dell'arretratezza economica dell'Italia". "Credo - ha aggiunto - che dobbiamo promuovere il raggiungimento per le donne di un maggiore accesso ai ruoli apicali come primari e direttori sanitari".Per la Giornata internazionale della donna, torna "Montecitorio a porte aperte". Il presidente della Camera,
Laura Boldrini, incontrerà alcune
donne di Srebrenica, sopravvissute all'eccidio di venti anni fa, saranno alla Camera con la mostra "Frutti della pace": prodotti della cooperativa "Insieme", nata proprio sulle terre della strage, oltre a una serie di immagini fotografiche sulla guerra e la pace nell'ex Jugoslavia, realizzate dal fotografo Mario Boccia. (La mostra sarà allestita nella Sala Aldo Moro e sarà visitabile a partire dalle ore 12). La Delegazione italiana al Consiglio d'Europa della Camera dei Deputati, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità, il Ministero degli Esteri, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e il Consiglio d'Europa ha annunciato l'istituzione di un premio per
la migliore tesi di laurea magistrale e di dottorato sul tema del contrasto alla violenza contro le donne. Un modo diverso per celebrare una festa
che rischia di cadere negli stereotipi è "Nessuno escluso", spettacolo teatrale
che l'8 marzo vedrà protagonisti sul palcoscenico del teatro
San Gelasio di Roma, al Tiburtino, attori professionisti come
Blas Roca
Rey,
Melissa Manna e
Monica Rogledi, il gruppo di attori
amatoriali del Circolo Unicredit e
i detenuti delle case di
reclusione di Rebibbia e di Spoleto, con la regia di
Patrizia
Spagnoli. Un'antologia di monologhi e storie di vita che
raccontano la quotidianità della condizione della donna tra
soprusi e violenze.
Arte. A Parma, fine, c'è la mostra 'Mater. Percorsi simbolici sulla
maternità' che prende il via proprio l'8 marzo al Palazzo del
Governatore. Circa 170 opere raccontano i misteri della maternità
attraverso simboli universali e senza tempo.