sabato 7 novembre 2009
Due decessi in Lombardia, gli altri in Veneto e Molise. Da lunedì il via a una nuova serie di vaccinazioni per arrivare a coprire 24 milioni di persone. Tutte le Regioni dovrebbero così essere pronte per la profilassi contro il virus, mentre crescono le assenze tra i banchi di scuola, soprattutto in Lombardia e Valle d’Aosta.
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Sono quasi 800mila i casi di nuova influenza nel nostro Paese, e anche ieri si sono registrati quattro morti, ma il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio ribadisce che la situazione è sotto controllo e ha invitato a evitare allarmismi, spiegando che anche dopo che sarà passato il picco epidemico – verosimilmente in gennaio – avrà senso continuare le vaccinazioni secondo i piani stabiliti, in modo da eradicare il virus e scongiurare una seconda ondata più pericolosa. Ma in alcune Regioni i vuoti tra i banchi di scuola sono già significativi. Le stime diffuse dal ministero della Salute si basano sui medici e pediatri sentinella della rete Influnet che, dal 19 ottobre scorso ha calcolato 785mila casi di influenza da virus A/H1N1, 540mila nell’ultima settimana. L’incidenza maggiore è registrata in Campania (1,5%), seguita da Lombardia (1,3), Emilia-Romagna, Marche e Lazio (1,1). Ieri si sono registrati altri casi mortali per il virus pandemico: in particolare si tratta di un uomo di 55 anni, deceduto a Mestre, affetto anche da leucemia e altre patologie e di un indiano di 35 anni, trovato morto a casa sua nel Bresciano. Quest’ultimo caso sarebbe il primo in Lombardia di una persona che non presentava alcuna patologia pregressa, come ammesso dall’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani. Mentre per altre due giovanissime risultate positive al virus A/H1N1, una bimba di 9 anni a Campobasso e una ragazzina di 14 a Monza, i medici sottolineano che è stata la patologia oncologica di base a determinare l’esito fatale. Il computo totale dei morti, alla data di mercoledì 5, secondo il ministero è giunto a quota 26 persone. Secondo i calcoli del Centro europeo di controllo delle malattie, le vittime nel nostro Continente sarebbero 389, nel mondo invece poco più di 6mila. Continua intanto la campagna di vaccinazione, che da lunedì vedrà l’avvio di una nuova fase che toccherà finalmente tutte le Regioni, dopo che sono giunte a destinazione circa due milioni e mezzo di dosi. Anche ieri il viceministro Fazio (che ieri Maurizio Sacconi ha indicato come prossimo ministro della Salute) ha ripetuto la strategia complessiva adottata nel nostro Paese: «Vaccineremo 24 milioni di persone, pari al 40% della popolazione», aggiungendo che «c’è ora una rete condivisa con le Regioni per la gestione dei casi gravi». Dopo la vaccinazione del personale dei servizi essenziali e delle categorie di persone a rischio per patologie, ha aggiunto il viceministro, «cominceremo la vaccinazione di tutti gli altri indicati, con l’obiettivo di raggiungere 24 milioni di persone» ed evitare così una seconda ondata di influenza, «che è sempre più pericolosa della prima. Gli strumenti, cioè i vaccini, ci sono». E se non tutti i medici si sono mostrati concordi nel sostenere la vaccinazione antipandemia, ieri si è saputo che il commissario europeo alla Salute, la greca Androulla Vassiliou si sottoporrà all’immunizzazione, come ha riferito la portavoce Nina Papadoulaki. «Anche l’Oms – ha aggiunto – sostiene che il vaccino è il rimedio più efficace contro la pandemia». Le autorità svedesi – ha ricordato la portavoce – il 23 ottobre scorso ci hanno segnalato che tre persone sono decedute dopo aver ricevuto il vaccino, ma ci hanno detto che «niente indica un legame tra il vaccino e queste morti». Nelle scuole di alcune regioni, come Valle d’Aosta e Lombardia, il numero dei banchi vuoti comincia ad aumentare, con assenze confrontabili con quelle dell’influenza stagionale: con qualche mese d’anticipo.
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