lunedì 19 aprile 2010
Negli scontri almeno quattro tifosi sono stati accoltellati e condotti in ospedale, tra questi uno è stato colpito alla carotide, trasportato al Policlinico Gemelli in gravi condizioni.  Un auto con a bordo una donna e i suoi figli è stata incendiata dagli ultras. I vigili del fuoco li hanno tratti in salvo, anche se uno dei bimbi si è leggermente ferito.
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I tanti appelli alla calma, alla sportività lanciati da più parti sono, anche questa volta, caduti nel vuoto. Il pre e post partita, Lazio-Roma, giocato ieri nel tardo pomeriggio, alle 18.30 come voluto dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per motivi di sicurezza, si è consumato tra scontri e violenze. Un auto con a bordo una donna e i suoi figli è stata incendiata dagli ultras. I vigili del fuoco li hanno tratti in salvo, anche se uno dei bimbi si è leggermente ferito. L'episodio è avvenuto su lungotevere Maresciallo Diaz e l'auto, una Clio, è andata completamente distrutta.Negli scontri almeno quattro tifosi sono stati accoltellati e condotti in ospedale, tra questi uno è stato colpito alla carotide, trasportato al Policlinico Gemelli in gravi condizioni ed è stato immediatamente sottoposto a un ntervento chirurgico, ma non sarebbe in fin di vita. In totale, secondo quanto riferito dalla Polizia di Stato, sono dieci i tifosi arrestati ieri, tra loro quattro ultrà romanisti. Chiaramente dura la reazione del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, affidata a una nota: «Quando oltre a una persona accoltellata, che deve essere operata in ospedale, un bambino viene ferito seppure lievemente dopo una partita, tutti devono riflettere attentamente e assumersi le proprie responsabilità. Queste violenze non hanno nulla a che fare con il tifo calcistico e con una vera passione per lo sport. Sono sfoghi deliranti di piccole minoranze che inquinano tutto l' ambiente calcistico». «Abbiamo assistito a un derby bellissimo - aggiunge - la Roma è in testa alla classifica e la Lazio ha dimostrato di essere una grande squadra in grado di allontanare ogni spettro di retrocessione. Nessuno si può permettere di rovinare una festa così bella - conclude - mettendo oltretutto in pericolo l'incolumità di persone innocenti».
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