Stavano tornando a casa dopo avere partecipato a un matrimonio, quando davanti alla loro Peugeot 407, all'improvviso sono apparsi i fari di una Bmw 120. L'impatto frontale è stato micidiale. Il bilancio drammatico: quattro morti e tre feriti. Tra le vittime c'è il comandante della Polstrada di Palermo, Giovanni Messina di 56 anni, che cinque giorni fa in tv aveva lanciato un appello alla guida sicura. L'incidente è avvenuto lungo la strada statale che da Porto Empedocle (Ag) conduce a Caltanissetta. A bordo della Peugeot, assieme al dirigente della Polstrada che era alla guida, c'erano il padre Alfonso di 80 anni, seduto nella parte anteriore, dietro la moglie, Antonia Croce di 47 anni, e la madre Melchiorra Furno, 76 anni.Lo scontro è avvenuto intorno alle 2.30, all'altezza di contrada Grottarossa, in un tratto rettilinio della statale 640. Alla guida della Bmw 120 c'era Gioacchino Castellana, 24 anni, accanto Giampiero Camardo di 28 anni, mentre dietro sedeva D.P. 28 anni. Per cause in via di accertamento, la Bmw avrebbe invaso la corsia della Peugeot che procedeva in direzione di Agrigento. Il dirigente della Polstrada e il padre sono morti nell'impatto, così come i due ragazzi che si trovavano nella parte anteriore della Bmw. Ferite la madre e la moglie di Messina, entrambe non gravi, ricoverate nell'ospedale Sant'Elia a Caltanissetta. Nello stesso nosocomio, in prognosi riservata, è ricoverato il terzo ragazzo.Davanti agli occhi dei soccorritori è apparsa una scena straziante. Per estrarre i corpi dalle lamiere accartocciate delle due auto, i vigili del fuoco hanno dovuto usare la fiamma ossidrica. I due mezzi sono stati sequestrati su disposizione del pm di Caltanissetta, Marina Ingoglia, che coordina l'inchiesta condotta dai carabinieri. Gli investigatori hanno effettuato un prelievo di campione di sangue su tutte le persone coinvolte nell'incidente per accertare l'eventuale uso di sostanze stupefacenti o alcoliche.Cinque giorni fa, Giovanni Messina aveva lanciato un appello in Tv: «I conducenti devono essere in grado di mettersi alla guida in perfetto stato, senza superare limiti di velocità e attuando tutte le manovre di sicurezza necessarie - aveva detto -. La prudenza è viaggiare avendo il controllo del mezzo e in condizioni psicofisiche ottime». E quasi come un presagio, aveva invitato alla prudenza: «L'uomo, la strada e il veicolo sono i tre fattori che intervengono in un incidente, ma è la persona ciò che prevale. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che le regole vanno rispettate, non solo per evitare le pesantissime sanzioni ma soprattutto per tutelare i valori universali della vita e della propria identità».