"È spaventato perché ha detto che in una
precedente occasione aveva preso le botte dalla polizia e pensava di
prendere delle botte perché non aveva patente e assicurazione. Era
terrorizzato e per questo si è lanciato in questa folle corsa". Lo ha
detto l'avvocato Antonio Gugliotta, difensore del 17enne fermato
lunedì scorso con l'accusa di omicidio volontario per l'incidente
avvenuto in via Battistini a Roma e in cui ha perso la vita Corazon Abordo, al termine dell'udienza di
convalida del fermo nel centro di Prima accoglienza di via Virginia
Agnelli.
"Il gip - ha spiegato l'avvocato - nel convalidare l'arresto ha
mantenuto la qualificazione giuridica del reato ipotizzato dal pm,
ovvero omicidio volontario caratterizzato dal dolo eventuale".
A chi gli chiedeva se il 17enne si sia reso conto di quello che ha
fatto il difensore ha risposto: "Non credo, il problema infatti è
proprio questo di valutare il grado di maturità del minore". "Faremo
delle richieste soprattutto finalizzate ad accertare il grado di
maturità del ragazzo", ha detto Gugliotta.
E' indagato per concorso in omicidio volontario anche il padre dei due fratelli fermati lunedì dalla squadra mobile capitolina per l'incidente avvenuto mercoledì scorso a Boccea in cui è morta una donna e altre otto persone sono rimaste ferite. Lo riferisce l'avvocato Carola Gugliotta il cui studio assiste praticamente tutta la famiglia coinvolta nel tragico impatto: il padre Bahto Halilovic, i due figli dell'uomo, Samuel (di 19 anni) e Enthony (17enne), nonché la moglie di quest'ultimo, Maddalena (17enne). I tre giovani sono stati tutti arrestati.