Briglie per cavalli, bistecche e sottofiletti dal macellaio, il vassoio per il matrimonio di un assessore ma anche bottiglie di champagne, panettoni, borse di noti stilisti e gioielli. Sarebbero queste alcune delle spese fatte rimborsare dai consiglieri regionali del Piemonte sulle quali sta indagando la procura di Torino che questa mattina ha inviato avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali tra cui il presidente Roberto Cota.
«Mi sono già recato spontaneamente dai pubblici ministeri per chiarire la mia posizione e sarò in qualsiasi momento a loro totale disposizione per ulteriori necessità - ha commentato il Governatore Cota - Non un solo euro è finito sul mio conto corrente, ed in questo senso la Procura non ha mosso alcuna contestazione. Confido che la mia posizione verrà chiarita e sarà accertata la mia totale buona fede». Indagata anche l'ex governatore del Piemonte, Mercedes Bresso, a cui è stato notificato un avviso di garanzia per l'ipotesi di «finanziamento illecito ai partiti». Tutti i capigruppo delle diverse formazioni sono indagati per peculato sia in relazione a spese personali, sia in concorso per aver attestato quelle dei colleghi, sia in riferimento a quelle sostenute come "gruppo". Ci sarebbe poi una sola ipotesi di "truffa" legata a una fattura di alcune migliaia di euro per "gadget" che invece sarebbe relativa ad altre spese. Tra gli indagati c'è anche il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota.Ammonta a circa 900mila euro il totale dei rimborsi dei consiglieri regionali del Piemonte tra il maggio 2010 e il settembre 2012 sotto la lente di ingrandimento della Procura di Torino. L'ipotesi di reato che va per la maggiore è il peculato ma ci sono anche episodi in cui viene contestato il finanziamento illecito ai partiti e la truffa. Secondo indiscrezioni non sarebbero toccati dall'inchiesta solo sette singoli consiglieri ma coinvolti tutti i gruppi. Centomila euro di spese vengono contestate a un solo consigliere regionale.Tra le spese contestate c'è anche quella di una massaggiatrice che ha fatturato alcune migliaia di euro a un consigliere. Ma non mancano altre voci bizzarre quali solarium, il catering per un battesimo, un trasloco, generatori di corrente, mobili per la casa e un frigorifero. C'è poi il vassoio regalato al matrimonio di un assessore, che una dozzina di consiglieri ha inserito nelle spese per 350 euro a testa.Ad andare per la maggiore restano gli scontrini per cene, pernottamenti in albergo e buoni benzina su cui - si apprende da ambienti vicini alla Procura - bisognerà capire se sono state fatte per motivi istituzionali, e quindi legittimi, o se siano di carattere “personale”. A maggio i consiglieri inizieranno ad essere sentiti in procura dai pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Andrea Beconi e i sostituti Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi.
AGGIORNAMENTO DEL 7 OTTOBRE 2016 L'ex governatore del Piemonte Roberto Cota è stato assolto nel processo "Rimborsopoli" sulle spese pazze della Regione Piemonte.