venerdì 19 aprile 2013
​Anche briglie per cavalli, bistecche e bottiglie di champagne tra le spese fatte rimborsare dai consiglieri regionali su cui sta indagando la procura di Torino. Tra gli indagati anche Roberto Cota. All'ex governatore Mercedes Bresso notificato avviso di garanzia per finanziamento illecito ai partiti.
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Briglie per cavalli, bistecche e sottofiletti dal macellaio, il vassoio per il matrimonio di un assessore ma anche bottiglie di champagne, panettoni, borse di noti stilisti e gioielli. Sarebbero queste alcune delle spese fatte rimborsare dai consiglieri regionali del Piemonte sulle quali sta indagando la procura di Torino che questa mattina ha inviato avvisi di garanzia a 52 consiglieri regionali tra cui il presidente Roberto Cota.

«Mi sono già recato spontaneamente dai pubblici ministeri per chiarire la mia posizione e sarò in qualsiasi momento a loro totale disposizione per ulteriori necessità - ha commentato il Governatore Cota - Non un solo euro è finito sul mio conto corrente, ed in questo senso la Procura non ha mosso alcuna contestazione. Confido che la mia posizione verrà chiarita e sarà accertata la mia totale buona fede». Indagata anche l'ex governatore del Piemonte, Mercedes Bresso, a cui è stato notificato un avviso di garanzia per l'ipotesi di «finanziamento illecito ai partiti». Tutti i capigruppo delle diverse formazioni sono indagati per peculato sia in relazione a spese personali, sia in concorso per aver attestato quelle dei colleghi, sia in riferimento a quelle sostenute come "gruppo". Ci sarebbe poi una sola ipotesi di "truffa" legata a una fattura di alcune migliaia di euro per "gadget" che invece sarebbe relativa ad altre spese. Tra gli indagati c'è anche il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota.Ammonta a circa 900mila euro il totale dei rimborsi dei consiglieri regionali del Piemonte tra il maggio 2010 e il settembre 2012 sotto la lente di ingrandimento della Procura di Torino. L'ipotesi di reato che va per la maggiore è il peculato ma ci sono anche episodi in cui viene contestato il finanziamento illecito ai partiti e la truffa. Secondo indiscrezioni non sarebbero toccati dall'inchiesta solo sette singoli consiglieri ma coinvolti tutti i gruppi. Centomila euro di spese vengono contestate a un solo consigliere regionale.Tra le spese contestate c'è anche quella di una massaggiatrice che ha fatturato alcune migliaia di euro a un consigliere. Ma non mancano altre voci bizzarre quali solarium, il catering per un battesimo, un trasloco, generatori di corrente, mobili per la casa e un frigorifero. C'è poi il vassoio regalato al matrimonio di un assessore, che una dozzina di consiglieri ha inserito nelle spese per 350 euro a testa.Ad andare per la maggiore restano gli scontrini per cene, pernottamenti in albergo e buoni benzina su cui - si apprende da ambienti vicini alla Procura - bisognerà capire se sono state fatte per motivi istituzionali, e quindi legittimi, o se siano di carattere “personale”. A maggio i consiglieri inizieranno ad essere sentiti in procura dai pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Andrea Beconi e i sostituti Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi.

AGGIORNAMENTO DEL 7 OTTOBRE 2016 L'ex governatore del Piemonte Roberto Cota è stato assolto nel processo "Rimborsopoli" sulle spese pazze della Regione Piemonte.

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