sabato 29 agosto 2015
Ban Ki-moon: «Bisogna fare di più». Gentiloni: «La strage del tir ha convinto tutti». Bagnasco: intervento Onu tardivo, ma segnale di speranza. Parolin: unire le forze.
Per salvarli e salvarci  di Marina Corradi
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"È necessario fare di più" per risolvere la crisi migratoria nel Mediterraneo e in Europa. Lo ha sottolineato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha annunciato una riunione sul tema a margine dell'Assemblea generale dell'Onu a fine settembre. In un comunicato, Ban si è dichiarato "inorridito e rattristato dalla morte dei rifugiati e dei migranti" in queste regioni. Alludeva alla scoperta di 71 cadaveri di clandestini, probabilmente originari della Siria, scoperti in un camion in Austria e al naufragio che ha provocato 76 vittime di un barcone partito dalla Libia e diretto in Italia. In questa occasione, ha annunciato l'organizzazione di una riunione su questo dossier il 30 settembre a New York a margine della sessione annuale dell'Assemblea generale dell'Onu. "Lancio un appello - ha detto - a tutti i governi coinvolti, perchè forniscano risposte globali, che si sviluppano in canali legali e sicuri di migrazione e che agiscano con umanità, compassione e rispetto degli obblighi internazionali". E ha aggiunto: "Quando si esaminano le richieste di asilo, gli stati non devono fare differenza in base a religione o identità e non possono costringere le persone a tornare nei posti dai quali sono fuggiti se esistono rischi palesi di persecuzione o attacco". I migranti trovati morti nel cassone di un tir in Austria "pesano sulle nostre coscienze, come le vittime delle rotte mediterranee. Nelle ore in cui si scopriva la tragedia ero a Vienna, per un vertice di Europa e Balcani. Bastava guardare in volto i colleghi per capirlo: siamo tutti coinvolti". Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in una intervista al quotidiano la Repubblica. "Fino a poco tempo fa - aggiunge - c'era l'idea che fosse solo un'emergenza italiana e greca, nelle ultime settimane si è diffusa la consapevolezza che il problema investe l'Europa intera". Tragedie come quella, spiega il titolare della Farnesina, "si devono evitare. Noi ci stiamo lavorando da un anno e mezzo, con operazioni di ricerca e soccorso in mare, abbiamo salvato oltre centomila vite umane". In Europa, dice Gentiloni, "negli ultimi due mesi la percezione è cambiata in modo significativo. Anche governi che avevano resistito al principio della distribuzione dei rifugiati, come quelli di Austria e Slovenia, stanno modificando le posizioni". Il presidente americano Barack Obama chiede all'Europa di agire con maggiore energia ed efficacia contro i trafficanti di uomini. È quanto ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, intervenendo sull'emergenza migranti. Quanto sta accadendo, ha aggiunto, è una prova del fatto che i conflitti nel Nord Africa e in Medio Oriente non solo destabilizzano quelle regioni "ma cominciano ad avere un effetto destabilizzante su altre parti del mondo, Europa compresa". Obama ha affrontato il tema dei rifugiati in una recente conversazione telefonica con la cancelliera tedesca Angela Merkel, ha proseguito il portavoce, che ha anche elogiato la Turchia per aver accolto un milione di profughi siriani. Bagnasco: speranza per intervento Onu. "Finalmente. È veramente un bel segno, un pò tardivo, ma lo accogliamo con tanta speranza perché il fenomeno sarà prolungato nel tempo". Così il cardinale Angelo Bagnasco, residente della Cei e arcivescovo di Genova, dopo che il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha convocato i capi di Stato e di governo al Palazzo di Vetro per affrontare il tema dell'immigrazione. A margine delle celebrazioni per l'anniversario dell'apparizione al Santuario della Madonna della Guardia, il porporato ha poi aggiunto che "è come se il Sud del mondo si fosse risvegliato improvvisamente e avesse cominciato a muoversi verso il nord del benessere, dell'Occidente. È un fenomeno inarrestabile e umanitario perchè la gente fugge disperata e nella disperazione cerca qualche ancora di speranza. Il mondo del nord, in particolare occidentale, deve veramente prendere sul serio questo fenomeno che è planetario, non con l'animo di avere di fronte un problema pesante, grave, con dolore ma - ha concluso - con decisione perchè ci riconosciamo tutti uomini e quindi fratelli".Parolin. Le tragedie dell’immigrazione nel Mediterraneo e nel resto d’Europa oramai sono quotidiane. Una vera emergenza umanitaria, di fronte a cui non bisogna dividersi. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, a margine di una Messa al Policlinico Gemelli di Roma. “Il mio vorrebbe essere, davvero, un appello a tutti a fare il loro dovere. E se qualcuno non lo fa, pensi a qual è la sua responsabilità. Veramente, uniamo le forze per cercare di rispondere a questa emergenza. È un problema mondiale, un problema che esige una risposta ai diversi livelli, con diverse responsabilità, ma che deve vederci tutti coinvolti”.
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