Contro la raffica di critiche sulla cancellazione del divieto di denuncia dei medici per i pazienti irregolari prende la parola il premier. I medici, dice Berlusconi, avranno la facoltà, non l’obbligo di segnalare gli stranieri alle forze dell’ordine. Ma nella maggioranza si apre qualche crepa: sia il sindaco di Roma Alemanno che esponenti del Pdl esprimono perplessità. Il presidente del Consiglio ce l’ha con qualche giornale che ha titolato «I medici dovranno segnalare gli irregolari»: «I medici avranno la facoltà – precisa Silvio Berlusconi – sulla base della propria coscienza e del proprio sentire professionale, di segnalare eventuali pazienti irregolari. Prima c’era il divieto». Poi aggiunge: «Il vero scandalo era obbligare i medici al silenzio ». «Nessun razzismo, tutti continueranno a essere curati allo stesso modo», sostiene il senatore leghista Federico Bricolo, autore dell’emendamento. «Il medico al pronto soccorso ha un ruolo anche di pubblico ufficiale – spiega il deputato leghista Ettore Pirovano – e come denuncia una rapina, un furto, uno stupro, dovrebbe denunciare quello che diventerà un reato: l’immigrazione clandestina». Ma anche nel Pdl c’è chi non è molto convinto. Come il sindaco di Roma: gli emendamenti al pacchetto sicurezza presentano «aspetti positivi e negativi – ammette Gianni Alemanno – e bisogna precisare con molta attenzione». L’iter parlamentare, auspica, «deve aggiustare molti aspetti», come «l’emendamento che costringe alla schedatura degli immigrati che vanno a curarsi», norma che desta «molta perplessità». «Il sindaco non ha potuto seguire nei dettagli il dibattito – lo richiama all’ordine Maurizio Gasparri – e capirà che tutte le norme sono giuste e l’inopportunità di pareri diversi nel centrodestra». Ma Alemanno non è solo. Dopo le critiche dell’immunologo Ferdinando Aiuti, che in Campidoglio presiede la Commissione speciale politiche sanitarie del Comune, anche Federico Rocca, membro della stes- sa commissione dice che «l’immigrazione clandestina non si risolve con le denunce dei medici» che spingeranno gli stranieri verso strutture clandestine, spiega, dove già ora si fanno aborti e infibulazioni. Da Roma a Milano, dubbi anche da Giampaolo Landi Di Chiavenna, assessore meneghino alla Salute: «Anche qualora si volesse denunciare l’immigrato ammalato si rischia di non risolvere in modo esaustivo il problema delle espulsioni», col «pericolo di avere sul territorio clandestini non più sotto controllo sanitario». «Come medico l’emendamento sul medico-poliziotto non mi trova d’accordo – dice la deputata del Pdl Melania Rizzoli – perché il medico deve curare e denunciare solo le malattie contagiose, non il paziente portatore. L’emendamento provocherebbe il non presentarsi dei clandestini, con un diffondersi incontrollato delle pericolose malattie infettive». E l’opposizione non si rassegna. Walter Veltroni parla di «disumanità»: «L’idea che un bambino ammalato non sia portato ad essere curato per paura dei genitori di essere denunciati – dice il leader del Pd – è un qualcosa di estraneo a valori, cultura e storia del mio Paese». E avverte la Lega: «Non è che alla Camera ci si aspetti un clima di dialogo sul federalismo con quelle forze che presentano una norma che è pura barbarie». «Faremo una battaglia strenua facendo leva sui tanti dubbi che molti deputati del Pdl hanno già manifestato in privato», aggiunge Livia Turco. «Crediamo in un ravvedimento in quella parte della maggioranza che malvolentieri, calpestando la propria coscienza, segue l’ubbidienza imposta dalla Lega », aggiunge Dario Franceschini, in visita a Roma all’Ospedale San Gallicano, da anni specializzato nell’assistenza degli stranieri.