mercoledì 13 aprile 2011
Due donne tra i 250 migranti sbarcati all'alba a Pantelleria sono morte nella calca durante lo sbarco. Si cerca un disperso. Una motovedetta della Guardia di Finanza ha soccorso un barcone con 105 tunisini che stava affondando a poche miglia da Lampedusa. Il cardinale Bagnasco: l'Italia abbia una voce sola in Europa. Napolitano: apprezzabili le preoccupazioni della Chiesa.  Maroni:«I visti sono validi». No della Francia e del Belgio .
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Non si arresta l'ondata di sbarchi dal Nord Africa verso le coste siciliane. Oggi all'alba altri due barconi carichi di migranti sono approdati a Lampedusa e Pantelleria. Una motovedetta della Guardia di Finanza ha soccorso un barcone con 105 tunisini che stava affondando a poche miglia da Lampedusa, dove ieri sera erano sbarcati altri 57 extracomunitari. Un vecchio peschereccio con 250 profughi, quasi certamente partito dalla Libia, è invece finito sugli scogli di una piccola caletta a Pantelleria. Gli immigrati si sono lanciati in mare, raggiungendo a nuoto la riva. Nel caos e nelle ressa che ne sono seguiti sono morte due donne, probabilmente spintonate e calpestate dai compagni, tanto da annegare nonostante l'acqua arrivasse appena ai fianchi. I cadaveri sono stati recuperati dalla Guardia costiera e portati nel cimitero di Pantelleria. Ma le vittime potrebbero essere quattro: lo conferma all'agenzia di stampa Adnkronos il procuratore capo di Marsala Alberto Di Pisa, che coordina l'inchiesta sulla tragedia."Mi è stato detto che le vittime sono quattro e non due - ha detto Di Pisa - Adesso sto aspettando ulteriori notizie da Pantelleria.In effetti sono in corso le ricerche di una persona dispersa dopo il naufragio avvenuto questa mattina a Pantelleria. A parlarne sono stati gli stessi migranti. La zona è pattugliata dalla guardia costiera.La Procura di Marsala (Trapani) ha aperto un'inchiesta. Il presunto scafista del barcone naufragato è stato fermato dai carabinieri grazie alle testimonianze e alle dichiarazioni rese dagli altri immigrati. Per il momento l'uomo è trattenuto presso le forze dell'ordine in attesa di tramutare il fermo in arresto. Alcuni immigrati sono stati accompagnati all'ospedale per le prime cure dopo essere caduti in acqua a causa del mare grosso.Le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in netto peggioramento, con il mare in burrasca. Questa mattina si è alzato in volo un aereo per controllare l'eventuale presenza di barconi in difficoltà. BAGNASCO: L'ITALIA ABBIA UNA VOCE SOLA IN EUROPAIl problema migratorio è «in crescita» ma «deve essere l'occasione per avere una sola voce in Italia verso l'Europa, perché l'Europa dimostri di essere quello che dice di voler essere, cioè una realtà con un cuore unico che affronta i problemi in sinergia e responsabilità». Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, a margine di un convegno sull'ex arcivescovo di Genova, Giuseppe Siri.NAPOLITANO: APPREZZABILI LE PREOCCUPAZIONI DELLA CHIESAIl presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha definito «altamente apprezzabili» le «preoccupazioni che si riflettono nelle dichiarazioni dei massimi vertici della Chiesa italiana sul tema degli immigrati». Il capo dello Stato, che questa mattina ha incontrato l'omologo ceco Vaklav Klaus, ha definito anche la libera circolazione dei cittadini «attraverso frontiere non più insormontabili» una delle maggiori conquiste nel processo di integrazioni europea. Napolitano ha anche ricordato come quella degli immigrati sia una emergenza difficilmente gestibile, che implica «una soluzione concordata» a livello internazionale. MARONI, TUNISINI POSSONO CIRCOLARE IN UE ''Ventimila tunisini giunti nelle scorse settimane possono circolare liberamente nell'area di Schengen con i permessi di soggiorno temporaneo che stiamo rilasciando. L'unico modo per bloccarli sarebbe sospendere Schengen, mi auguro che non si arrivi a questo. Quella sarebbe la fine dell'Europa''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, parlando a Montecitorio.BELGIO AVVISA ROMA,CONTROLLI A FRONTIEREIl Belgio mette in guardia l'Italia: tutti i turisti saranno controllati alle frontiere e i tunisini che non soddisfano i criteri d'ingresso saranno respinti. A precisarlo, in un comunicato, e' il segretario di Stato per la politica di immigrazione e asilo Melchior Wathelet.LE POLEMICHE«Bisogna respingere gli immigrati ma non possiamo sparargli, almeno per ora». Sull'emergenza immigrazione il viceministro leghista Castelli scatena una bufera. «Le violenze degli immigrati, che potrebbero diventare milioni nel corso del tempo - dice - potrebbero obbligare le autorità a usare le armi». Parole che l'opposizione definisce «irresponsabili» e «ignobili». «Nervi saldi» e «avanti» con l'Europa, anche quando è «deludente», perché per l'Italia rappresenta comunque una «straordinaria opportunità». È il ministro degli Esteri Franco Frattini a ricucire lo strappo di Roberto Maroni, che ieri si era chiesto polemicamente che senso avesse restare in Europa. Il ministro dell'Interno ha parlato per«rabbia», ha ammesso anche il leader della Lega Umberto Bossi, confermando che dalla Ue l'Italia non esce.Ma a riconoscere che sul fronte dell'emergenza immigrazione l'Europa avrebbe potuto fare di più, anzi ha «profondamente deluso», perché "ha perso il suo senso di solidarietà" è stato anche il cardinal Bertone. In Italia intanto infuria la polemica politica, le opposizioni attaccano e lo stesso Maroni ha precisato che la sua delusione era per la mancanza di solidarietà dimostrata dai governi, non da Bruxelles. È toccato comunque al titolare della Farnesina riportare il confronto dell'Italia con l'Ue sul piano dei fatti, seguendo l'invito a «non scherzare» con l'Europa lanciato dal Quirinale. E a dimostrare che la Ue qualcosa può fare è stato il presidente della Commissione Barroso, che ieri è volato a Tunisi per chiedere alle autorità tunisine di accettare i rimpatri. «Per noi l'Europa è una straordinaria opportunita», ha detto Frattini, mentre il capo dell'esecutivo comunitario - raccogliendo anche le pressioni di Sarkozy - ha provato a convincere il premier tunisino Essebsi a riprendersi i clandestini se vuole ricevere gli aiuti dell'Europa. «L'Europa - ha detto Barroso da Tunisi - è pronta ad aiutarvi con mezzi supplementari. Ma è necessario che prima le autorità tunisine prendano impegni precisi». «Esattamente quello che vogliamo noi», ha approvato Frattini. Il titolare della Farnesina ha provato anche ad abbassare i toni, ricordando a Maroni che in Europa «bisogna avere nervi saldi» e che, come raccomandato dal Quirinale, non bisogna scherzare con l'Unione europea, senza la quale «l'Italia sarebbe troppo piccola». Alla stessa Europa però, Frattini ha lanciato il messaggio che «non si deve neppure scherzare con gli interessi dell'Italia». Il ministro degli Esteri ha parlato dallo stesso palcoscenico di Lussemburgo usato da Maroni. Nelle stesse ore vi sfilava, per il contemporaneo Consiglio Giustizia, anche Angelino Alfano. Il Guardasigilli ha sottolineato che ieri «si è scritta una brutta pagina», mentre Frattini ha ricordato alla Ue e a Barroso che ci si aspetterebbe una Unione «più politica», quella d'altra parte prevista dal Tratto da Lisbona. Il sottinteso è che non si deve limitare ad occuparsi di finanza e commercio.Perfino il presidente permanente della Ue, Herman Van Rompuy, da Atene ha ammesso che sul fronte dell'immigrazione «le misure dell'Ue non sono sufficienti». Ha parlato al fianco del premier greco Papandreou, un altro che il problema lo ha in casa, ma per il quale la Ue si è attivata trovando con un importante accordo di riammissione con la Turchia. I due hanno osservato che «bisogna sviluppare nuove o migliori partnership con i Paesi vicini del SudU. Saranno loro a «dover collaborare di più per combattere l'immigrazione illegale e il traffico di esseri umani, sul rientro e la riammissione degli immigrati».Ma che la soluzione ai problemi dell'Italia sul fronte dell'immigrazione non possa essere quello di minacciare secessioni, lo ha indicato anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, per la quale «la soluzione non può essere uscire dall'Europa ma insistere perchè ci sia una politica europea comune sull'immigrazione».ALLARME DELLA BOLDRINI: MANCANO NOTIZIE DI 800 MIGRANTIAlmeno 800 immigrati mancano all'appello: sono partiti dalla Libia ma non sono mai arrivati In Italia. È l'allarme lanciato da Laura Boldrini portavoce dell'Alto commissariato dell'Onu per i Rifugiati, sottolineando che «facendo il punto questa mattina sulla situazione abbiamo constatato che mancano all'appello 800 persone partite dalla Libia e mai giunte da questa parte del Mediterraneo. Oltre ai 250 morti nel naufragio del 6 aprile scorso nel Canale di Sicilia, altre tre imbarcazioni con 560 immigrati a bordo sono disperse». «Riceviamo telefonate, da tutta Europa, accorate e dolorose, di parenti che vorrebbero recarsi a Lampedusa nel disperato tentativo di trovare i propri cari - ha raccontato ancora Boldrini -. Viaggio sconsigliato ed inutile perchè non potrebbero nè identificare né, quindi, seppellire le salme dei propri cari perchè anche se vengono avvistati cadaveri in mare non vengono recuperati. Credo che sia necessario un maggior coordinamento tra tutti i mezzi navali presenti nel Mediterraneo».
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