sabato 22 giugno 2013
​Corsa coil tempo per mettere al sicuro i migranti stipati su un barcone di legno di 10 metri che stava imbarcando acqua. Si stanno identificando gli stranieri, in gran parte e ritrei, tra cui 22 donne, una incinta.
EMERGENZA Appello da Lampedusa per le donne rifugiate (Claudio Monici)
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Sono state portate in salvo 163 persone, nella notte, che erano stipate su un barcone in legno di circa 10 metri, al largo delle coste siciliane, con una operazione congiunta di Marina Militare e Guardia di Finanza. Lo riferisce in una nota la Guardia Costiera. È in corso l'identificazione dei migranti.A localizzare il natante, a sud di Pozzallo, è stata la Centrale operativa di Roma, avvisata telefonicamente della richiesta di aiuto. Dopo aver raggiunto l'unità, la nave Cigala Fulgosi della Marina militare, una motovedetta della Guardia Costiera e un mezzo navale della Guardia di Finanza, hanno provveduto al trasbordo di tutti gli occupanti, tra i quali 22donne e 12 bambini, per il successivo trasferimento nel porto di Siracusa.Secondo quanto ricostruito dai soccorritori è stata una vera e propria corsa contro il tempo l'ultimo salvataggio al largo delle coste siracusane. Il barcone, intercettato a 60 miglia a sud est di Capo Murro diPorco, infatti, era alla deriva e stava imbarcando l'acqua e, considerato pure l'alto numero di migranti a bordo, era concreto il rischio di affondamento. In gran parte eritrei gli stranieri condotti all'alba sulla banchina del Porto Grande, a Siracusa. Tra le 22 donne, una è incinta. Tutti sarebbero in buone condizioni di salute.
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