martedì 10 giugno 2014
​Svuotata la chiesa di San Carlo, ora gli ospiti, quasi tutti eritrei, sonon sono stati trasferiti in un centro di accoglienza.
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La Caritas diocesana di Palermo lavora per l'accoglienza di 260 degli oltre 500 immigrati sbarcati al porto. Si è svuotata la chiesa di San Carlo, dove 59 dei profughi erano stati alloggiati su brandine di fortuna. Gli ospiti, quasi tutti eritrei, già martedì mattina sono stati trasferiti al centro di accoglienza straordinaria "Santa Rosalia" dov'erano state già sistemate 16 donne. Il direttore della Caritas, don Sergio Mattaliano, ha espresso alla prefettura la disponibilità ad allargare i posti nel centro, che potrebbero diventare 80. La Caritas ha mobilitato assistenti sociali, psicologi, volontari e operatori addetti alla cucina e alla pulizia. Solo lunedì, per esempio, al Porto sono stati distribuiti 800 panini a migranti e operatori e cucinati 350 pasti a pranzo e 400 a cena. Dei 260 migranti presi in carico dalla Caritas, nel complesso ne sono rimasti un centinaio, divisi tra il centro "Santa Rosalia" e l'"Oasi dei giovani", mentre sono stati trasferiti i 50 accolti al "Punto incontro giovani di padre Messina"."L'accoglienza va ulteriormente potenziata con nuovi volontari". È l'appello lanciato da don Sergio Mattaliano, per rispondere all'emergenza dovuta all'arrivo dei migranti di sabato scorso e ieri. "Siamo entrati in sinergia con il prefetto di Palermo - dice - a cui stiamo garantendo piena accoglienza per i migranti. Mi appello però a tutti i volontari delle parrocchie di Palermo affinché ci possano aiutare nel sostenere questi nostri fratelli più deboli. Da soli non ce la facciamo".
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