Un operaio è morto e uno si trova in ospedale gravemente ferito. È il tragico bilancio di un incidente sul lavoro questa mattina presto all'Ilva di Taranto. I due sarebbero precipitati da un'altezza di 15 metri a causa della rottura di una passerella.L'operaio morto si chiamava Ciro Moccia, 42 anni ed era un dipendente dell'Ilva. Il lavoratore rimasto ferito si chiama Antonio Liddi, è un dipendente della ditta Mir ed è ricoverato all'ospedale SS Annunziata di Taranto in gravi condizioni. A quanto si è saputo, i due operai sono caduti, mentre erano insieme al lavoro sul piano di carico della batteria n.9 delle cokerie. L'incidente, spiega Ilva in un comunicato, è avvenuto alle 04.40 nell'area cokerie «durante una operazione di intervento di manutenzione alla batteria 9, una delle batterie ferme perchè in rifacimento». La dinamica - si aggiunge nella nota aziendale - è in corso di accertamento, l'autorità giudiziaria è sul posto.«Il Presidente e il Direttore di Stabilimento esprimono la loro vicinanza ai parenti e in segno di cordoglio sono state sospese tutte le attività di Stabilimento», conclude la nota.A seguito dell'incidente, i sindacati dei metalmeccanici Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno indetto uno sciopero unitario per questa mattina.«È inaudito, non è possibile. Dopo due anni che non si verificavano incidenti gravi, in tre mesi si sono perse due vite umane. Forse è saltata l'attenzione sul tema della sicurezza. L'azienda ci deve spiegare», rispondeMimmo Panarelli, segretario territoriale della Fim Cisl di Taranto, a proposito dell'infortunio mortale verificatosi questa notte nello stabilimento siderurgico Ilva.L'incidente di questa mattina è il terzo da ottobre ad oggi all'Ilva di Taranto. Il 30 ottobre infatti ha perso la vita un addetto al movimento ferroviario del siderurgico, Claudio Marsella, rimasto schiacciato fra due convogli mentre effettuava una manovra di aggancio, mentre il 28 novembre, a causa di un tornado abbattuttosi sullostabilimento, morì il gruista Francesco Zaccaria in servizio nell'area portuale dell'Ilva, la cui cabina fu letteralmente sdradicata dal vento e finì in mare dove fu poi recuperata dai sommozzatori qualche giorno dopo. I due erano entrambi dipendenti dell'Ilva.