Stavolta non c’è bisogno di negoziati interminabili o minacce di strappi. Sindacalisti e industriali sono già d’accordo: i lavoratori rinunceranno a un’ora di paga, le imprese ci aggiungeranno almeno altrettanto. È un sistema che ha già funzionato in passato per altre iniziative di solidarietà, questa volta servirà a dare una mano ai terremotati d’Abruzzo. Cgil, Cisl e Uil hanno fatto la loro proposta martedì, Confindustria l’ha accettata alla prima occasione (ieri mattina), manca soltanto la firma sotto l’intesa, ma già questa mattina potrebbe essere tutto pronto. E anche Confcommercio ha annunciato che parteciperà al programma. Una rapidità inedita per un accordo tra industria e sindacati. Un’altra conferma di come il cataclisma che ha sconquassato l’Abruzzo stia unendo gli italiani. Il 'sistema produttivo' nazionale sta facendo la sua parte. Ci sono i casi di tante piccole aziende – quasi tutte destinate a restare invisibili– che si offrono per aiutare i terremotati con quello che sanno fare. Come i tassisti romani che da ieri hanno iniziato a trasportare in Abruzzo medicinali, viveri e volontari. Ma si stanno sforzando anche i grandi gruppi, singolarmente, e le associazioni industriali. Per ricostruire la Casa dello studente de L’Aquila, franata tragicamente, si sono proposti l’Ance – gli edili associati a Confindustria – e l’Inpdap, l’istituto di previdenza degli statali. I panifici di Confcommercio, riuniti in Assipan, hanno mandato in Abruzzo 300 quintali di pane, e altro ne arriverà dai colleghi di Confesercenti. Mentre gli albergatori di Assoturismo (sempre Confesercenti) hanno aperto ai terremotati 4mila camere, e Unioncamere sta preparando un fondo di solidarietà che aiuti le imprese abruzzesi a rialzarsi in piedi. Le fondazioni di origine bancaria, coordinate dal’Acri, hanno messo a disposizione 7 milioni di euro per finanziare gli aiuti, un altro milione lo ha stanziato Banca Mediolanum, Unipol propone 20 milioni di prestiti agevolati. Tanti istituti hanno aperto conti correnti in cui convergono anche le donazioni dei dirigenti e dei dipendenti. L’Abi ha invitato tutte le banche a valutare la possibilità di non riscuotere le commissioni su bonifici o altre forme di trasferimento fondi destinate a combattere l’emergenza. Nel mondo della cooperazione hanno spedito quintali di cibo in Abruzzo Confcooperative e Legacoop. I pensionati Cisl hanno raccolto 150mila euro, e singole aziende si stanno organizzando. Finmeccanica ha lanciato una raccolta fondi tra i dipendenti, Telecom valuterà se stanziare 1,2 milioni di euro in aiuti, Fiat investirà 2,5 milioni per ricostruire l’asilo comunale, Vodafone e Wind hanno regalato ricariche ai residenti. Acea ha portato 4 autobotti per dissetare i terremotati, e ai bambini regalerà 3mila uova di Pasqua.