giovedì 9 aprile 2009
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Stavolta non c’è bisogno di negoziati intermi­nabili o minacce di strappi. Sindacalisti e in­dustriali sono già d’accordo: i lavoratori ri­nunceranno a un’ora di paga, le imprese ci aggiun­geranno almeno altrettanto. È un sistema che ha già funzionato in passato per altre iniziative di solida­rietà, questa volta servirà a dare una mano ai terre­motati d’Abruzzo. Cgil, Cisl e Uil hanno fatto la loro proposta martedì, Confindustria l’ha accettata alla prima occasione (ieri mattina), manca soltanto la firma sotto l’intesa, ma già questa mattina potreb­be essere tutto pronto. E anche Confcommercio ha annunciato che parteciperà al programma. Una rapidità inedita per un accordo tra industria e sindacati. Un’altra conferma di come il cataclisma che ha sconquassato l’Abruzzo stia unendo gli ita­liani. Il 'sistema produttivo' nazionale sta facendo la sua parte. Ci sono i casi di tante piccole aziende – quasi tutte destinate a restare invisibili– che si offrono per aiutare i terremotati con quello che sanno fare. Come i tassisti romani che da ieri hanno iniziato a trasportare in Abruzzo medicinali, viveri e volonta­ri. Ma si stanno sforzando anche i grandi gruppi, singolarmente, e le associazioni industriali. Per ricostruire la Casa dello studente de L’Aquila, franata tragicamente, si sono proposti l’Ance – gli e­dili associati a Confindustria – e l’Inpdap, l’istituto di previdenza degli statali. I panifici di Confcom­mercio, riuniti in Assipan, hanno mandato in A­bruzzo 300 quintali di pane, e altro ne arriverà dai colleghi di Confesercenti. Mentre gli albergatori di Assoturismo (sempre Confesercenti) hanno aperto ai terremotati 4mila camere, e Unioncamere sta pre­parando un fondo di solidarietà che aiuti le impre­se abruzzesi a rialzarsi in piedi. Le fondazioni di origine bancaria, coordinate dal’A­cri, hanno messo a disposizione 7 milioni di euro per finanziare gli aiuti, un altro milione lo ha stan­ziato Banca Mediolanum, Unipol propone 20 mi­lioni di prestiti agevolati. Tanti istituti hanno aperto conti correnti in cui convergono anche le donazio­ni dei dirigenti e dei dipendenti. L’Abi ha invitato tutte le banche a valutare la possibilità di non ri­scuotere le commissioni su bonifici o altre forme di trasferimento fondi destinate a combattere l’emer­genza. Nel mondo della cooperazione hanno spedito quintali di cibo in Abruzzo Confcooperative e Lega­coop. I pensionati Cisl hanno raccolto 150mila eu­ro, e singole aziende si stanno organizzando. Fin­meccanica ha lanciato una raccolta fondi tra i di­pendenti, Telecom valuterà se stanziare 1,2 milioni di euro in aiuti, Fiat investirà 2,5 milioni per rico­struire l’asilo comunale, Vodafone e Wind hanno re­galato ricariche ai residenti. Acea ha portato 4 auto­botti per dissetare i terremotati, e ai bambini rega­lerà 3mila uova di Pasqua.
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