Il conflitto politico interno nel Pdl sulle sorti del centrodestra si sviluppa in uno scontro durissimo sulle tematiche etiche, con alcuni autorevoli esponenti del partito che rinnegano principi caratterizzanti per la loro forza politica in questi anni. Intervengono però l’ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e il vicecapogruppo al Senato, Gaetano Quagliariello, per rivendicare la coerenza con la ispirazione ideale che li ha mossi. Ad andare all’attacco sui temi etici è Sandro Bondi, con una intervista a
La Stampa nella quale vuole perorare la causa di Silvio Berlusconi come leader del centrodestra. L’accusa è rivolta agli ex di An che sarebbero stati in accordo con «la parte più confessionale del Pdl che rappresenta solo uno spicchio del mondo cattolico». L’imputazione è quella di essere sui temi delle libertà personali su «posizioni di radicalismo religioso alla Tea party che sono in contrasto anche con il cattolicesimo».L’ex ministro sferra anche un attacco personale al governatore della Lombardia, Roberto Formigoni «che dovrebbe riflettere sulla sua esperienza politica, sugli errori commessi, sul sistema di potere che assomiglia sempre più a quello delle Regioni rosse». Bondi parla anche di una saldatura di quest’area con Quagliariello e Sacconi «tesa soltanto alla gestione del partito». Sul
Corriere della Sera Giancarlo Galan, sostiene tesi analoghe, compresa la sponsorizzazione del Cavaliere, lamentando che all’inizio la cultura dominante di Forza Italia era quella liberale, ma poi c’è stata «una saldatura tragica» dei corporativismi della destra con «gli uomini di provenienza socialista», condita «con un fondamentalismo che è stato evidente nel caso Englaro».Quagliariello replica a Bondi, che gli ha mosso «reiterate accuse» sui temi etici. Il vicepresidente dei senatori del centrodestra ricorda che fu Bondi a dichiarare «davvero nato il Pdl» il giorno in cui il governo approvò all’unanimità il decreto per tentare di salvare la vita a Eluana Englaro. «Poiché non posso dubitare della sua coerenza – argomenta Quagliariello – devo pensare che oggi queste cose le afferma per dare al Pdl l’estrema unzione e per dire in maniera indiretta ma chiarissima che certe convivenze nello stesso partito a suo parere non sono più possibili».Bondi ammette di aver pronunciato quella frase, ma adesso la considera «un errore», rivendicando tuttavia «coerenza ed onestà intellettuale». Concorda con lui Ferruccio Saro convinto che dopo la vicenda Englaro il Pdl sia divenuto «confessionale e ultraclericale».Sacconi, comunque, insiste sul fatto che Bondi «sta affermando l’estraneità da se stesso perché ha votato la legge sulla fecondazione assistita ma oggi ne è pentito». L’ex ministro del Welfare, peraltro, ribadisce che «il Pdl può perdere ma non perdersi rispetto alla sua identità». Il cui merito è stato quello «di proporre nella dimensione pubblica la difesa dei principi fondamentali della tradizione nazionale in quanto utili a risvegliare il senso delle cose contro le tante forme di annichilimento che si manifestano nella nostra società». Pertanto Sacconi chiede «un dibattito esplicito in merito, utile a superare la insistita pubblica aggressione nei confronti di alcuni di noi, ed a verificare se vi siano ancora le ragioni della coabitazione sotto lo stesso tetto». E Formigoni osserva che Bondi «sta disegnando un Pdl nel quale si fa fatica a riconoscersi». Carlo Giovanardi, infine, attesta che i Popolari Liberali di cui è leader, hanno trovato nel Pdl «grande condivisione per i cosiddetti valori non negoziabili cari ai cattolici, pur nel doveroso rispetto della libertà di coscienza che, quando in Parlamento è stata esercitata nel segreto dell’urna, ha visto allargare e non restringere il consenso del Pdl anche nei casi controversi come quello di Eluana Englaro».