giovedì 5 dicembre 2013
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Nelle pieghe della sentenza della Corte spunta un giallo politico-costituzionale che alimenta polemiche, dichiarazioni e interventi. Ma ora che la Corte ha giudicato incostituzionali alcune parti della legge, l’interrogativo che nasce è il seguente: i parlamentari eletti grazie a questo sistema sono o no delegittimati?Tra i costituzionalisti ce n’è uno, Gianluigi Pellegrino, che la pensa così. Per lui dopo la decisione della Corte Costituzionale «Parlamento e governo sono delegittimati. Per cui bisogna sciogliere le Camere e andare rapidamente alle elezioni». Nel mirino di Pellegrino ci sono anche quei parlamentari eletti grazie a quel premio di maggioranza bocciato dalla Consulta.  Sono ben 150. «Dovranno essere sostituiti», è il commento di Pellegrino. Questa opinione tecnica è sposata in pieno dai fautori politici favorevoli alle elezioni anticipate.  Beppe Grillo, che non vede alternative al ritorno al voto con il Mattarellum, perché «i partiti, Letta e Napolitano non hanno più nessuna legittimità» e «solo un nuovo Parlamento potrà modificare la legge elettorale».«Siamo tutti decaduti», dice Daniela Santanchè. E tutta Fi sembra infatti concordare con la tesi della delegittimazione. Argomenta Renato Brunetta: «La sentenza della Consulta, dichiarando incostituzionale il Porcellum, delegittima politicamente chi siede oggi in Parlamento. Nessuno escluso. I "nominati" sono delegittimati una prima volta;  chi poi siede al Senato e alla Camera grazie al premio di maggioranza, è delegittimato due volte». E, dunque, «conseguenza moralmente impegnativa, per sanare il contrasto tra realtà di fatto e diritto costituzionale, sono le elezioni da indire il prima possibile, con una nuova legge elettorale da approvare al più presto, limitandosi a dare esecuzione alla sentenza». Ma il professore Pellegrino è ancora più drastico: «Un Parlamento delegittimato non può decidere la nuova legge elettorale». Per cui si dovrebbe votare con la legge proporzionale. Guido Crosetto (Fdi) si chiede se da oggi «anche ogni legge approvata dovrà definirsi illegittima». Ma, aggiunge, «la Consulta cercherà sicuramente una via per giustificare la legittimità di ciò che esiste; ma se fosse rispettata la prassi delle discussioni della Corte, il presidente della Repubblica Napolitano dovrebbe convocare tutte le forze politiche, chiedere l’approvazione urgente di una legge elettorale e sciogliere le Camere».
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