mercoledì 9 agosto 2023
L'annuncio di Meloni e Piantedosi dopo l'omicidio di una donna in un parco. A settembre il nuovo "pacchetto sicurezza" sarà sul tavolo del Cdm
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Gutta cavat lapidem, ammonivano gli antichi romani. E alla fine, il pressing della Lega per una ulteriore stretta legislativa in materia di immigrazione e di sicurezza urbana ha trovato una sponda concreta in seno a Palazzo Chigi. Lunedì sera, infatti, in un incontro iniziato dopo l'ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva e durato un paio d’ore, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Interni Matteo Piantedosi hanno messo a punto la traccia del nuovo possibile “pacchetto sicurezza”, che dovrebbe atterrare a settembre sul tavolo del Cdm.

A fine luglio, come Avvenire aveva riferito, la pressione del Carroccio era salita d’intensità. Nei giorni scorsi, dopo il brutale femminicidio di Rovereto - dove la sessantenne Iris Setti è stata massacrata di botte da Nweke Chukwuka, 37enne nigeriano senza dimora-, era stato proprio il titolare del Viminale a confermare l’intenzione di depositare a settembre in Cdm un insieme di provvedimenti: «Siamo al lavoro per presentare un pacchetto di norme per rafforzare ancora tutti gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine», aveva annunciato il ministro, per «contrastare i più ricorrenti fenomeni criminali e di insicurezza dei cittadini», chiedendo al contempo al capo della Polizia Vittorio Pisani di approfondire se nel caso di Rovereto «qualcosa che non ha funzionato» sul piano della prevenzione.

Espulsioni più rapide e più Cpr. Al pacchetto lavorano i tecnici del legislativo del Viminale, d’intesa con la Giustizia e Palazzo Chigi. Il vettore legislativop (decreto legge, ddl) non è ancora stato deciso. Un punto cardine riguarderà le norme per rendere più veloci e attuabili le espulsioni dei migranti irregolari, in particolare - spiegano fonti del Viminale - quei soggetti «più problematici e pericolosi, con alle spalle comportamenti violenti» (come nel caso del 37enne di Rovereto, segnalato per il suo atteggiamento pericoloso dagli stessi familiari). L'intento di fondo è, da un lato, di aumentare la presenza sul territorio di Centri per il rimpatrio (Cpr) e dall’altro di semplificare le procedure per velocizzare l'allontanamento di stranieri che abbiano già dato ripetuti segnali di «pericolosità sociale».

Più agenti in strada. Un secondo ramo del provvedimento sarà l’aumento di innesti negli organici delle forze dell’ordine, per garantire «maggiore presenza di agenti in strada», e da un aumento di mezzi. Potrebbero essere irrobustite le dotazioni previste, insieme a una messa a punto degli strumenti necessari a riqualificare le polizie locali. Il terzo asse riguarderà una mini serie di provvedimenti mirati per inasprire le pene per gli autori di aggressioni o altre azioni ai danni di agenti o militari impiegati per la sicurezza delle città. Ma anche per erendere più efficare il contrasto al fenomeno delle baby gang e della violenza minorile e per innalzare in generale i livelli di sicurezza urbana.

Trattativa Fdi-Lega. A riferire del faccia a faccia sono state, a metà giornata, fonti di Palazzo Chigi, con una nota informale che conferma indirettamente il convincimento della premier circa la necessità di un altro giro di vite. Proprio l’eco mediatica dell’omicidio in Trentino deve aver convinto tanto Meloni che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, magistrato d’esperienza e conoscitore della macchina della sicurezza (fu sottosegretario all’Interno in uno dei governi Berlusconi) dell’opportunità politica di assecondare, indirizzandola verso alcuni punti specifici, la pressione esercitata dal partito del vicepremier Matteo Salvini. E nel pomeriggio è stato proprio da Rovereto, a margine del comitato sulla sicurezza tenuto in prefettura il sottosegretario leghista all’Interno Nicola Molteni a ribadire che il pacchetto punterà a velocizzare l’allontanamento di «soggetti pericolosi e violenti», con «un profilo criminale importante o patologie di natura psichiatrica» e che si accompagnerà all’aumento dei «Centri di permanenza per i rimpatri a livello nazionale».

I malumori di Fi sul caso Ventimiglia. Meno loquace sul nuovo pacchetto pare essere Forza Italia, che non dovrebbe comunque porre ostacoli, ma che sul tema sicurezza e immigrazione fa da pungolo all’esecutivo, con un’interrogazione parlamentare (firmata anche dal responsabile del dipartimento immigarzione azzurro Alessandro Battilocchio), presentata allo stesso ministro Piantedosi per sapere «quali misure il governo intenda porre in essere per un’ordinata gestione del flusso migratorio al confine con la Francia». Non è possibile, lamentano, «lasciare alle nostre regioni e ai comuni l'onere della gestione di persone (anche donne e bambini) respinte e che si ritrovano a vagare nelle città senza una dimora, è inaccettabile».

I sindacati restano in attesa. Da tempo, i sindacati delle forze di polizia chiedono al ministro dell’Interno e all’esecutivo di irrobustire il personale, diminuito negli ultimi anni per via dei pensionamenti e di un turn over non ancora adeguato. A metà luglio, davanti a diverse questure italiane, i poliziotti aderenti al Silp-Cgil hanno inscenato dei sit.in per denunciare una situazione quasi «al collasso». Adesso, secondo Domenico Pianese, segretario di un’altra sigla, il Coisp, «il governo sta andando nella direzione giusta», ma occorre pure «un intervento sulla normativa penale, proprio per evitare che questi soggetti, socialmente pericolosi e che reiterano reati violenti, possano beneficiare di sconti di pena o attenuanti che andrebbero a vanificare l’operato delle forze dell’ordine».

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