venerdì 30 ottobre 2009
Settimana «bianca» forzata, con strascico polemico. Fini critica l’esecutivo: costretti a esaminare solo decreti governativi perché le proposte di legge parlamentari sono senza copertura finanziaria.
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Gianfranco Fini torna a criticare il Governo che, di fatto, impedisce al Parlamento di esaminare autonome iniziative legislative che non vengono corredate dal ministero dell’Economia della necessaria documentazione. Così l’aula di Montecitorio si trova a poter discutere ed esaminare solo proposte legislative avanzate direttamente dal governo. Nel corso di un dibattito nella conferenza dei capigruppo con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, il presidente della Camera fa notare che l’aula non può mai esaminare proposte di legge di iniziativa parlamentare, sia di maggioranza sia di opposizione, perché «non possono essere licenziati dalle commissioni per mancanza di copertura finanziaria. Questo è un problema oggettivo». Insomma per Fini possono di fatto essere esaminati soltanto i decreti governativi. E così durante la riunione dei presidenti dei gruppi parlamentari della Camera si decide di sospendere i lavori parlamentari di Montecitorio per la prossima settimana. Si tornerà in Aula il 9 novembre.La sospensione, o settimana "bianca", è prevista dal Regolamento della Camera che riserva ogni mese una settimana allo svolgimento delle altre attività inerenti al mandato parlamentare. I lavori della Camera riprenderanno con l’esame del progetto di legge di riforma finanziaria (approvata mercoledì in commissione Bilancio), la discussione della mozione Realacci sulla nave dei veleni al largo della Calabria e l’istituzione del ministero della Salute, mentre il provvedimento sulla cittadinanza agli immigrati è stato rinviato a dicembre. In programma anche due ratifiche di protocolli inerenti gli animali da compagnia e Convenzione delle Alpi (trasporti).La decisione di rinviare i lavori alla prossima settimana è stata contestata da tutti i partiti di opposizione. D’altronde, due settimane fa, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini aveva già denunciato la scarsa produttività legislativa di Montecitorio, e allora i lavori dell’aula si erano fermati solo per un giorno. La settimana "sabbatica" non piace. «L’Italia va a rotoli, i cittadini non arrivano alla fine del mese e la Camera cosa fa? Chiude i battenti per una settimana, invece di cominciare l’esame della legge di bilancio. L’Italia dei Valori contesta fortemente tale decisione che è stata avallata da tutti gli altri gruppi», afferma Antonio Di Pietro in una nota con Massimo Donadi e Antonio Borghesi, annunciando «sin da ora che noi ci saremo lo stesso». Stefano Graziano del Pd accusa: «Ancora una volta Gianfranco Fini ci azzecca. Il blocco dei lavori parlamentari per mancanza di fondi e al Senato dell’Irap proposto dalla maggioranza per lo stesso motivo dimostrano l’illusionismo di Berlusconi».«Dopo che per tre settimane abbiamo votato solo mozioni e un decreto, questo stop è l’ennesima dimostrazione che le proposte di legge parlamentare oggettivamente non riescono ad approdare in Aula per mancanza di copertura. È un problema oggettivo che deve sciogliere il governo. Il ministro Vito? Ha ascoltato silenziosamente», commenta Erminio Quartiani del Pd. «L’Idv esprime dissenso soprattutto quando la commissione Bilancio ha lavorato fino a tardi per licenziare il testo sulla riforma finanziaria» per farlo andare in Aula, sottolinea Borghesi dell’Idv. Critico per lo stop alle attività di iniziativa parlamentare a causa della mancanza di copertura finanziaria anche Michele Vietti dell’Udc: «Non posso non notare che anche se avessimo lavorato non avremmo avuto provvedimenti da esaminare». E aggiunge: «Il governo strangola l’iniziativa parlamentare non solo dell’opposizione, ma anche della maggioranza da cui non arrivano proposte».
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