giovedì 28 luglio 2011
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Un fulmine a ciel sereno. E ora c’è tanta preoccupazione tra i sindaci campani. E anche stupore e rabbia per non essere stati consultati. Per questo chiedono al più presto un tavolo col governo per trovare una soluzione che non accentui la già grave crisi finanziaria.«È una botta a tradimento! Se ne era parlato a Roma ma avevo spiegato che in questo modo finiva male». È arrabbiatissimo Giovanni Romano, assessore regionale all’Ambiente e sindaco di Mercato San Severino, comune salernitano tra i più "virtuosi". «In questo momento proprio non ce l’aspettavamo – aggiunge –. Tutti conoscono le difficoltà in cui si trovano i comuni, soprattutto per una morosità elevata provocata dalla crisi che colpisce le famiglie. I comuni sono in sofferenza e quindi un taglio automatico dei trasferimenti è terribile. Ci stanno condannando a non pagare gli stipendi». E poi entra nel merito. «Ci si chiede competenze e non si danno risorse. E poi mi chiedo: a cosa serviranno quei soldi? Per nuove strutture o solo per il passato? Invece abbiamo diritto a un aiuto». E concludendo sul suo comune accusa: «Io devo ancora avere soldi dalla struttura commissariale. Invece mi hanno detto "prima paghi e poi avrai". Ma questo è un comportamento né amico né corretto».«Il rischio è che questo provvedimento ora faccia crescere le controversie – attacca Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli e assessore all’ambiente –. Bisognava fare il punto assieme, noi e il governo. Invece non se n’è mai parlato...». Ora arriva il prelievo dai trasferimenti. «La riduzione di questi fondi sarebbe un danno gravissimo. Già arrivano tardi. Solo nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la prima rata». E poi, contrattacca, «se è vero che molti comuni hanno dei debiti nei confronti delle Protezione civile, è vero anche che quest’ultima non ha fatto molti interventi che doveva realizzare».«Si mi bloccano i trasferimenti dovrò chiudere». Dionigi Magliulo, sindaco di Villa di Briano, nel Casertano, è decisamente allarmato. Anche perché lui sta già pagando. «Abbiamo debiti sia per i conferimenti in discarica che per la raccolta dei rifiuti. Ma non so bene a chi e quanto devo pagare». Da due anni, spiega, «ci vengono trattenuti 37mila euro a trimestre, più di 150mila euro all’anno. Per noi è già tantissimo. Se ci saranno altri prelievi dai trasferimenti saremo davvero in crisi visto che coprono più del 40% delle nostre entrate». Oltretutto «da sei mesi, in attesa dell’applicazione del federalismo, i trasferimenti sono bloccati». Dunque anche lui chiede «un accordo per poter rateizzare i nostri debiti».Vincenzo Cuomo è, come sindaco di Portici, meno preoccupato. «Noi abbiamo già fatto un accordo quattro anni fa col ministero dell’Interno per la rateizzazione dei debiti fatti dalle precedenti amministrazioni». Ma, ammette, «altri comuni si troveranno in grande difficoltà, perché i trasferimenti rappresentano circa il 50% delle entrate delle amministrazioni comunali». Per questo, come coordinatore dell’Anci per la provincia di Napoli chiede «un tavolo tecnico istituzionale per accertare definitivamente la quantità del debito dei comuni e predisporre dei piani di rientro che non incidano troppo su bilanci già in affanno».
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