venerdì 19 aprile 2019
La giovanissima attivista: i Paesi non fanno nulla per arrestare la catastrofe ecologica, siamo stanchi di bugie e promesse non mantenute. In gioco la vita di chi oggi è piccolo
Greta Thunberg a Roma (Fotogramma)

Greta Thunberg a Roma (Fotogramma)

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Quando Greta Thunberg arriva a Piazza del Popolo, a Roma, scortata dai ragazzi di Friday for Future, ad attenderla ci sono già 25mila persone. Studenti di tutte le età, non solo dalla capitale, che hanno risposto alla chiamata della piccola attivista svedese e aspettano con ansia di poterla vedere da vicino. Un movimento organizzato ma non strutturato, né omogeneo. In piazza ci sono molte associazioni studentesche e qualche sigla di giovani ambientalisti, ma è una galassia in continua evoluzione alla quale, dice uno degli organizzatori, sarà impossibile dare una forma associativa convenzionale. «Abbiamo dei portavoce, ma non ci sono gerarchie – continua –. Qui a Roma facciamo un’assemblea ogni settimana e il venerdì veniamo a manifestare a piazza del popolo».

Sotto il palco alimentato dalle dinamo di 120 biciclette cresce l’impazienza per l’intervento dell’ospite di onore. Greta è accolta come una rock star, ma non sembra per nulla intimidita dalla folla: «Il problema di base è lo stesso in tutti i Paesi: non viene fatto nulla per arrestare la catastrofe ecologica – esordisce –. Dobbiamo prepararci a lottare per lungo tempo. Non basteranno settimane o mesi, ci vorranno anni».

Poi l’attacco ai politici e a quegli adulti che hanno la responsabilità di quanto sta accadendo: «Noi bambini non stiamo sacrificando la nostra educazione e la nostra infanzia perché gli adulti e i politici ci dicano cosa ritengono politicamente possibile nella società che hanno creato – continua la piccola ambientalista –. Non siamo scesi in strada per farci fare i selfie e sentirci dire quanto ammirano quello che facciamo. Stiamo facendo questo per svegliare gli adulti, perché vogliamo che agiscano e vogliamo indietro le nostre speranze e i nostri sogni».

C’è spazio anche per rispondere alle provocazione di chi descrive questi ragazzi come degli scansafatiche: «Qualcuno dice che stiamo perdendo il tempo delle lezioni. Noi diciamo che stiamo cambiando il mondo. Noi non siamo quelli che hanno creato questa crisi – conclude –. Noi siamo nati in questo mondo dove in cui c’è un’emergenza esistenziale ignorata, e abbiamo deciso di agire perché siamo stufi delle bugie e delle promesse non mantenute. Continueremo a lottare per il nostro futuro e il pianeta vivente. Ciao Roma».

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