venerdì 2 ottobre 2009
Attacco frontale al Tg1 di Minzolini. Ed enorme spazio all'accompagnatrice barese Patrizia D'Addario.
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La tv, finalmente. Anche gratis va bene. Patrizia D’Addario è riuscita ad arrivarci, ieri sera, grazie alla trasmissione Annozero di Michele Santoro. Il quale, non pago del record di ascolti della scorsa settimana, ha tentato di stabilirne un altro invitando in trasmissione (annunciata da un paio di giorni, così da creare la giusta dose di attesa e curiosità) la signora che s’intrattenne a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi, senza dimenticare il registratore per "immortalare" la voce del presidente del Consiglio nell’intimità. Nemmeno il parere negativo dell’ufficio legale della Rai, arrivato poco prima della messa in onda, in cui si illustrano i possibili problemi derivanti dall’ospitare una persona (la escort barese, appunto) coinvolta in vicende giudiziarie ancora in corso, ha fermato il conduttore: «Se vogliono che non vada in onda lo devono dire, ma fino a quel punto sempre in onda sto», ha detto in apertura.Apertura con il botto: per dimostrare come vanno le cose all’estero, Santoro ha mandato un servizio della tv britannica Bbc (con sottotitoli) in cui si offendevano pesantemente Berlusconi e Gordon Brown. Prima ancora, un attacco al direttore del Tg1 Augusto Minzolini, perché 15 anni fa non la pensava come oggi circa la necessità di tutelare la vita privata dei politici.Applausi, si entra nel vivo. Il titolo della puntata è «No Giampy, no party», con riferimento a Giampaolo Tarantini, imprenditore nel settore sanitario, accusato di aver fornito donne e droga a politici pugliesi. E di aver presentato al premier la stessa D’Addario e altre "accompagnatrici", retribuendole egli stesso nella speranza di ottenerne vantaggi per la sua professione. Tarantini era tra coloro che avrebbero voluto bloccare la puntata e aveva chiesto un intervento del Garante per le comunicazioni.È stato l’imprenditore, di fatto, il protagonista del programma. Di lui hanno parlato, intervistate, «ragazze immagine» e prostitute di lusso, confermando di aver ricevuto denaro per accompagnarsi a personaggi politici e manager pubblici. Tutto già letto, visto o sentito.Infine, ecco l’attesa star della serata. «A titolo gratuito», si è premurato di far sapere Santoro. Patrizia D’Addario ha confermato quanto ha già raccontato alla procura di Bari e ai giornali. «Registro sempre i miei incontri, per sentirmi più sicura – ha poi spiegato – ma non ho mai voluto ricattare nessuno». E ancora: a Palazzo Grazioli «mi sembrava un harem. C’erano il presidente e Tarantini, eravamo più di venti ragazze. Si ballava, si cantava». Infine l’unica affermazione inedita: «Berlusconi sapeva che sono una escort».All’Auditel, ora, la sentenza. E alla politica le prevedibili polemiche. Il premier si è limitato a confidare la propria «indignazione» al direttore di Libero Maurizio Belpietro, che si è recato a Palazzo Grazioli nel pomeriggio di ieri, prima di presentarsi da Santoro per partecipare alla trasmissione: «Il presidente è convinto che il servizio pubblico non debba dare spazio a certi personaggi», ha riferito il giornalista.E secondo Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, i vertici della Rai dovrebbero «fare i conti» con il fatto che gran parte dei programmi di approfondimento e di satira – L’Infedele (che però va in onda su La7, ndr), Ballarò, Parla con me, Annozero, Report, Che tempo che fa, In 1/2h» – è orientata «a sinistra, con gradazioni diverse di faziosità».Allarmato Roberto Cuillo del Pd: «Con la nuova lista di proscrizione è cominciata la liquidazione del servizio pubblico».
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