lunedì 6 luglio 2009
Dopo l'introduzione del reato di clandestinità. il sottosegretario Giovanardi propone un provvedimento per regolarizzare 50mila tra badanti e colf per non mettere in difficoltà le famiglie italiane. Dura reazione della Lega. Monsignor Sigalini: «Bene la sanatoria»
COMMENTA E CONDIVIDI
Opposizioni d’accordo con la proposta di "sanatoria" per le badanti invocata dal sottosegretario Carlo Giovanardi. E il ministro del Welfare Maurizio Sacconi esclude che per effetto retroattivo, le nuove misure sul reato di immigrazione clandestina potranno essere applicate a colf e badanti. «D’altronde la legge era necessaria per mettere una cesura rispetto ai vent’anni in cui abbiamo subito, invece che programmare i flussi migratori», ha affermato al Tg2.Drastico, invece il ministro leghista Roberto Calderoli, ieri dalle colonne del Corriere della sera: «Di regolarizzare le badanti non se ne parla. Fatta la legge basta, chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro». Anche perché «tante sono finte e si dedicano a sesso e droga». No a un provvedimento generalizzato arriva dal sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano: «Il problema esiste, sarà studiato e senza realizzare sanatorie». Nelle file del Pdl, però, c’è chi non solo condivide le preoccupazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, ma annuncia un ddl apposito. Perché c’è «necessità di un monitoraggio immediato della situazione di tutti quei lavoratori immigrati, non ancora regolarizzati, ma che hanno già un lavoro e la disponibilità di un contatto», fanno sapere Fabio Granata, Alessandra Mussolini, Flavia Perina ed Emerenzio Barbieri.In molti nel Pd puntano il dito contro quello che ritengono un tardivo ravvedimento di Giovanardi. Invoca una metafora calcistica Luigi Bobba (Pd), che parla di proposta in "zona Cesarini", ma che «prende atto di una realtà diffusa cercando di offrire una risposta di buon senso. Anzi, regolarizzare chi si prende cura dei nostri anziani e bambini è misura urgente e necessaria per ragioni di "salute pubblica"». Mentre l’Udc chiede alla maggioranza un emendamento per regolarizzare i lavoratori stranieri. Lo fa con il segretario Lorenzo Cesa e i parlamentari Savino Pezzotta, Roberto Rao e Rocco Buttiglione. Quest’ultimo ribalta il «no» di Calderoli ricordando che «esiste una direttiva europea in via di approvazione a cui potremmo legare il provvedimento». Per «far emergere il lavoro nero e permettere la regolarizzazione e la conseguente concessione del permesso di soggiorno».Giovanardi si dice soddisfatto, perché la proposta raccoglie «consensi pressoché unanimi, compresi quelli degli amici leghisti che come me rifiutano una sanatoria generalizzata». Nella questione, avverte, non c’entra l’introduzione del reato di clandestinità. «Queste persone possono essere espulse già per la legge Bossi Fini, solo che si chiude un occhio». E a chi gli imputa poco tempismo, replica di essere arrivato «non dopo, ma prima». Con le norme ora approvate, spiega, si dovrà far uscire il sommerso attraverso i contratti e si avranno strumenti per evitare che ciò vada a vantaggio di chi vuole approfittarsene. «Voglio semplicemente – conclude il sottosegretario – che le nuove norme siano efficaci per colpire i criminali, evitando però di gettare nella disperazione più nera centinaia di migliaia di famiglie».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: