martedì 15 marzo 2011
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"Non posso accettare gli ultimi provvedimenti del ministero dell'economia che comportano in tre anni una decurtazione del fondo per la famiglia del 90%". Con queste parole il sottosegretario alle politicheper la famiglia, Carlo Giovanardi, intervenendo a Roma nell'incontro sulla fiscalità familiare, ha lanciato l'allarme sulle politiche del Governo dedicate alla famiglia sottolineando che quello delle risorse è "un problema serio"."È una situazione insostenibile", ha aggiunto Giovanardi rivolgendosi al premier. "Questo è un problemache pongo a Berlusconi da cui ho avuto la delega, poiché in queste condizioni la delega non sono in grado di esercitarla". "Potrei dire polemicamente - ha proseguito il sottosegretario - che non è vero che vengono fatti tagli lineari perchè sul fondo della famiglia siamo andati al di là. Il taglio del 90% vuol dire non essere in grado di attuare azioni di coordinamento e promozione che il dipartimento nazionale deve fare". Le politiche in aiuto della famiglia, ha continuato Giovanardi, devono essere la "priorità", invece, "le misure dell'economia sono in contraddizione con le priorità del governo". Questo ulteriore taglio "va contro il programma di governo" e la decisione di Tremonti, "è un fulmine a ciel sereno".Per le politiche della famiglia, a fronte di ulteriori tagli, per l'anno in corso "rimangono 25 milioni di euro": lo ha confermato il capo del Dipartimento per le politiche della famiglia, Roberto Marino, a margine dell'incontro al Cnel. Marino ha precisato che con lo stanziamento della Finanziaria 2010 erano stati fissati "circa 52 milioni di euro, mentre nel 2009 erano stati oltre 180 milioni e nel 2007-08 oltre 200 milioni". Al fondo inizialmente previsto per il 2011 "ora si parla di un ulteriore taglio che lo ridurrebbe a circa 25 milioni". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, Carlo Giovanardi, ha sottolineato che in questa fase di nuovi tagli agli altri dipartimenti della presidenza del Consiglio "è stato tagliato il 10%, al nostro il 55%".
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