lunedì 7 febbraio 2011
«Educare alla pienezza della vita». È il titolo della XXXIII Giornata che si è celebra ieri in tutte le comunità. Un appuntamento atteso per riflettere sul valore fondamentale, quello sta alla base degli altri principi non negoziabili.
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«Educare alla pienezza della vita». È il titolo della XXXIII Giornata che si è celebra ieri in tutte le comunità. Un appuntamento atteso per riflettere sul valore fondamentale, quello sta alla base degli altri principi non negoziabili. Oggi però anche questo valore rischia di essere relativizzato, minimizzato, subordinato agli schemi deteriori di una cultura dominata da egoismo e nichilismo. Ecco perché risulta ormai irrinunciabile educare alla pienezza della vita, facendo crescere – come scrivono i nostri vescovi nel messaggio diffuso per la Giornata – «una cultura della vita che la accolga e la custodisca dal concepimento al suo termine naturale e che la favorisca sempre, anche quando è debole e bisognosa di aiuto». Per aiutare la riflessione diamo spazio a una testimonianza drammatica che ci è stata offerta dagli amici del Cav1 di Napoli. Una giovane donna, che chiameremo Maria, ci racconta in prima persona la sua storia di profonda sofferenza e di gioiosa rinascita
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