Così diversi, così uguali i due sfidanti genovesi, Marco Doria (centrosinistra) ed Enrico Musso (lista civica "terzopolista"), al ballottaggio per diventare primo cittadino rispettivamente.Uguali almeno nell’appello rivolto ai quasi 503 mila elettori genovesi perché non disertino le urne dopo che, 15 giorni fa, l’affluenza era stata del 55,52%. Della città, però, hanno una visione molto diversa. Dalle grandi opere, di cui Musso è acceso sostenitore, mentre Doria pone dei distinguo specie a proposito dell’impatto ambientale.Il primo sembra partire favorito, forte del 48,31 percento ottenuto il 6 e 7 maggio, contro il 15 di Musso. In mezzo i candidati Pdl, Lega ed il grillino Putti, che ha raccolto il 13,86 e forse ha negato la vittoria a Doria al primo turno, quando a Genova, per tradizione da varie legislature, al centro sinistra bastava una tornata per aggiudicarsi la più alta carica di Palazzo Tursi.Musso crede però ancora nel miracolo e spera nei voti della destra che mai appoggerebbe un candidato di idee opposte e magari anche di qualche scontento dell’area di centro sinistra, deluso da un Doria giudicato troppo di sinistra, peraltro appoggiato da Sel (anche se alle primarie ottenne quasi il doppio delle rivali, il sindaco Marta Vincenzi e la senatrice Roberta Pinotti, entrambe Pd).Intanto negli ultimi giorni di campagna elettorale i contendenti sono stati tra la gente quanto più possibile. «Per ascoltare», tiene a sottolineare Marco Doria, che ha percorso fino alla tarda serata di ieri tutta la città, incontrandosi con circoli, associazioni, comuni cittadini, accolti pure presso al point elettorale. «Genova ha la possibilità di scegliere come sindaco una persona che non è stata candidata cinque anni fa, e che non sta in Senato ma è stata scelta come candidato dalle primarie dei cittadini genovesi e si candida per un centrosinistra con dei valori di fondo», ha ripetuto più volte con un po’ di polemica nei confronti dell’avversario, senatore ex Pdl e candidato alternativo alla Vincenzi nel 2007. Musso ha invece giocato ieri a "battaglia navale" davanti ad una sala giochi per manifestare contrarietà all’apertura di locali per giochi d’azzardo, portando con se l’ex prefetto di Roma Achille Serra, suo assessore alla Sicurezza in caso di vittoria elettorale. Ma soprattutto Musso punta alla politica familiare, «al centro del mio programma», spiega. «Ho firmato il manifesto del Forum delle famiglie mentre Doria non lo ha fatto», dice polemizzando, questa volta lui, con l’avversario. «Sono per quoziente familiare, iniziative e misure per sostenere natalità e politica familiare», assicura. Poche le indicazioni di voto dai partiti di centro destra, i cui elettori sembrano però più orientati verso Musso, mentre Edoardo Rixi, candidato Lega al primo turno (4,70%), annuncia: «Domenica andrò in montagna».