C’è una rimodulazione che a Maurizio Gasparri, vicepresidente pidiellino del Senato, non piace, tanto che la definisce «con l’inganno». Ed è quella di cui si parla per l’Imu sulla prima casa. La si toglie e poi di fatto la si rimette «con la scusa dei villoni, che poi sono villini; basta andare a Pomezia e se ne trovano a cataste... case normali, la gente paga ancora i mutui». Ma un’altra lo convince e riguarda la delega fiscale. «Può essere l’occasione per creare un tavolo complessivo tra governo e forze parlamentari che lo appoggiano. Per vedere come introdurre il fattore famiglia».
Cosa c’è da fare?Si tratta di ragionare sulle detrazioni. Ce ne sono troppe e distribuite in modo disordinato. Potremmo cogliere l’occasione, per restituire risorse a chi ne ha bisogno. E per far questo, è chiaro, andranno tolte agevolazioni a chi non ne ha diritto. La delega fiscale è utile a un approfondimento che abbia la famiglia al centro, soprattutto in un momento in cui se ne parla solo per stravolgerla.
Concretamente?Al di là del parametro reddito, che può essere ingannevole, se ne deve usare uno certo: il numero dei figli.
In realtà si sono fatti sgravi per i condizionatori. Non se ne fanno per far pagare le tasse in base alla composizione familiare. Come invertire la tendenza?È una cosa che deve far riflettere. È giusto incentivare alcuni acquisti. Perché se chiudono le aziende, anche le famiglie vanno in crisi. Però, c’è più attenzione a questi aspetti che ad altri. Capisco la fase difficile dei conti e alcune emergenze. Ma in questa legislatura la famiglia va rimessa fiscalmente al centro della situazione.
Mentre finora...?A Saccomanni non ho mai sentito pronunciare la parola "famiglia". C’è un’asetticità nel trattare queste materie, che è più pericolosa dell’incompetenza. Se uno già paga le tasse, può essere disposto a fare maggiori sacrifici solo se c’è un’equità familiare, non solo un’equità fiscale.
Cosa chiede alle larghe intese?Con Letta e Lupi abbiamo fatto parte dell’intergruppo per la sussidiarietà. Alfano è sensibile per la sua formazione cattolica. A loro dico: agiamo.
Cum grano salis<+tondo>, certo, perché nessuno si aspetta risorse che non ci sono. Ma si può dare un’indicazione.
Il Pdl cosa propone?L’abolizione dell’Imu sulla prima casa non è una nostra fissazione è un segnale alle famiglie, l’80% delle quali ne possiede una. Così come lo è non aumentare l’Iva. Questa nei primi mesi del 2013 ha avuto un calo del 6,8% nel gettito. Sono diminuiti i consumi della pasta e non per le diete! Quando Saccomanni dice che per non aumentare l’Iva dobbiamo trovare la copertura, si riferisce a un modo rozzo e cartaceo di trattare l’economia. Altro che maggior incasso... nel rendiconto finale, fatto sui numeri veri, avremo un buco di bilancio.