venerdì 11 febbraio 2011
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Pdl all’attacco dei giudici, in Italia e forse anche in Europa. La Corte europea dei diritti dell’uomo potrebbe infatti presto interessarsi di Berlusconi, in qualità di "vittima". Lo annuncia il ministro degli Esteri Franco Frattini, spiegando che la «violazione della privacy» alla quale il premier è stato esposto in quest’ultimo periodo è materia sulla quale della Corte di Strasburgo potrebbe pronunciarsi. Mentre, per rimanere in Italia, il Pdl lombardo ha annunciato che da oggi davanti al Tribunale di Milano ci sarà un presidio di militanti, al quale sarà presente anche il sottosegretario Daniela Santanché.Per quanto riguarda l’esposto a Strasburgo, ha spiegato Frattini, «esiste una ricca giurisprudenza in proposito. Del resto – ha aggiunto –  non sarebbe una misura così straordinaria. Quando un cittadino si sente danneggiato ha diritto a rivolgersi al giudice competente per ottenere tutela». I tecnici sono già al lavoro per trovare una soluzione giuridica per l’eventuale ricorso. Intanto, non è stato ancora chiarito se Berlusconi dovrà, eventualmente, presentare l’esposto come singolo cittadino o come capo di Stato. E chi, in questo secondo caso, dovrebbe eventualmente presentarlo. Inoltre bisogna studiare bene i meccanismi, perché in genere la Corte ammette i ricorsi del singolo che abbia già esperito, senza successo, tutti i gradi della giurisdizione nel Paese di origine. Mentre è chiamata a dirimere, nel caso di ricorso da parte di uno Stato, questioni che riguardano i rapporti con altri Paesi.Tuttavia, Frattini ha detto ai suoi collaboratori di ritenere che la Corte, in base al suo ordinamento, possa occuparsi «dei diritti umani e, quindi, del diritto alla riservatezza anche degli uomini politici». E si ricorda che Craxi vinse un ricorso analogo. Questo di portare il caso in Europa è un po’ un vecchio pallino di Silvio Berlusconi, che qualche mese fa aveva chiesto al ministro degli Esteri di inviare ai capi di Stato e di governo dell’Unione una lettera nella quale si spiegava la situazione «anomala» della giustizia in Italia. Lettera che però, finora, è rimasta nel cassetto. E, sempre qualche tempo fa, il Cavaliere ha commissionato uno studio comparativo sulle diverse legislazioni dei principali Paesi europei in materia di intercettazioni e di loro pubblicazione sui media, concludendo che solo l’Italia ha una legge a maglie larghissime, che consente violazioni della privacy così gravi. Che la strada di adire la via di Strasburgo abbia delle possibilità reali, è attestato anche dal fatto che ieri il presidente del Consiglio abbia ricevuto Luigi Vitali, deputato del Pdl della consulta giuridica, che – guarda caso – è anche il capo della delegazione italiana al Consiglio d’Europa, che è l’organismo da cui dipende la Corte dei diritti umani. Le opposizioni, però, sono più che scettiche. Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini la giudica «cosa ridicola». Per il democratico David Sassoli «Frattini svergogna l’Italia davanti all’Ue». Il segretario dell’Amn Cascini la definisce «a dir poco stravagante».Occhi puntati anche sulla manifestazione di domani davanti al Tribunale di Milano. Mauro Mantovani, responsabile del Pdl in Lombardia, ha spiegato: «Su sollecitazione di molti sostenitori di Berlusconi abbiamo deciso di protestare contro l’uso politico della giustizia che certa parte della magistratura sta ponendo in essere».
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