«Ho un solo obiettivo, avere presto un Ppe italiano. Un partito nuovo capace di declinare parole forti: l’onestà, i valori della persona umana, la difesa della famiglia e della vita, l’economia sociale di mercato, una maggiore integrazione europea». Franco Frattini spiega il progetto e invita i possibili protagonisti a non tirarsi indietro: «Emma Marcegaglia, Raffaele Bonanni, Giuseppe Fioroni, Pier Ferdinando Casini... Possiamo stare tutti nella stessa casa: il popolarismo è la nostra stella cometa». L’ex ministro degli esteri del Pdl lavora da tempo in silenzio. È stato determinante a convincere Berlusconi al passo indietro. E ora vuole essere altrettanto decisivo nel far capire all’Udc che gli alibi sono finiti.
Che dirà a Casini?Che non mi rassegno a non avere il Ppe italiano. Sarà un messaggio forte e chiaro: «Pier, il popolarismo europeo sei anche tu, non ti puoi tirare fuori da questa proposta. Ci sei anche tu. E isolarti oggi vuol dire condannare un grande progetto all’insuccesso».
Il cantiere senza Udc non parte?Perché le forze vive della società civile dovrebbe credere al progetto se non ci crede chi è con noi nel Ppe? E perché Bonanni dovrebbe federare e benedire l’iniziativa? Casini deve capire in fretta, al voto mancano poche settimane e sarebbe sciagurato fallire. Anche perché dall’altra parte Vendola continua a proclamare lo smantellamento dell’agenda Monti e Bersani non fa nulla per frenarlo.
Anche tra voi c’è chi dichiara guerra a Monti e all’Europa.Daniela Santanchè è minoranza, netta minoranza. La linea che prevale è una e le primarie lo confermeranno: è guardare al Ppe e al lavoro fatto da Monti, è respingere le tentazioni lepeniste ed estremiste. È la mia linea, ma è soprattutto la linea di Alfano. Abbiamo parlato a lungo nell’ultima trasferta a Bucarest e se ho deciso di sostenerlo è per realizzare un grande progetto.
Come saranno le primarie?Le voglio aperte, Alfano le vuole aperte. Non solo iscritti, non solo simpatizzanti... Vogliamo primarie libere: la gente che passa per strada e vuole partecipare deve poterlo fare: è questa la democrazia. E poi vogliamo un voto in più del Pd. Ci sarà una grande partecipazione e ci sarà un no forte ai messaggi urlati della Santanchè che dopo il voto o si adegua o è fuori.
Torniamo al progetto Ppe italiano: al voto mancano mesi e c’è diffidenza, scetticismo...Vanno superati. Il cantiere può aprirsi, serve solo generosità e lungimiranza. Voglio anche io qualcosa come la Ump francese o come la Cdu tedesca. Una casa con valori, idee, progetti. Certo oggi non c’è tempo per creare un nuovo partito politico. Dobbiamo essere realisti e concreti. C’è però il tempo per chiudere un patto federativo tra le tante realtà che guardano al popolarismo. E alla base del patto un manifesto politico condiviso. Sarebbe un grande risultato, un passo decisivo verso l’inevitabile scioglimento dei vecchi partiti.
Restiamo all’oggi: Monti che fine fa?Monti guarda da fuori, ma se dopo il voto non c’è una maggioranza...
Con questa legge elettorale ci saràÈ inaudito pensare che questo premio di maggioranza possa restare. È stata chiara la Corte Costituzionale. E se i partiti dovessero fare finta di nulla c’è il presidente Napolitano: lui ha strumenti, autorità e carisma per mettere le forze politiche con le spalle al muro.
Alfano imprimerà davvero una svolta nel Pdl?Lo farà. E quelli che lo sostengono l’aiuteranno a farlo: il rinnovamento non sarà un piccolo
reset. Serve una svolta profonda e Alfano potrà dare segnali netti già prima delle primarie. Ne abbiamo parlato e ho fiducia che lo farà, vedrete Angelino saprà sorprendere.