lunedì 7 febbraio 2011
La tragedia si è consumata in una casupola di plastica e legno, in un piccolo accampamento a Roma. Ora scoppiano le polemiche sugli insediamenti abusivi dei rom. Il cardinale vicario Agostino Vallini esprime il cordoglio della comunità ecclesiale romana. Mons. Perego (Migrantes): uccisi dal disinteresse. Il presidente Napolitano incontra i genitori dei quattro bambini e chiede di accelerare il piano nomadi. Mercoledì lutto cittadino a Roma. Nella foto, la disperazione della madre.
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Erano soli e si riparavano dal freddo rannicchiati, nel sonno, mentre dal tizzone di un braciere è partita una prima scintilla che ha provocato le fiamme divampate nella baracca dove dormivano. In poco tempo i loro corpicini erano carbonizzati. Si è consumata al buio di una boscaglia, in una casupola di plastica e legno, la tragedia in un campo nomadi abusivo a Roma dove 4 bambini sono morti in un incendio. Raul, di 4 anni, Fernando di 5, Patrizia di 8 e Sebastian di 11, erano stati lasciati soli dalla madre, che era andata in un fast food a comperare del cibo mentre la zia era fuori per recuperare dell'acqua. Nel frattempo i 20 abitanti del campo, che popolavano in tutto 5 baracche, si sono ritrovati di fronte alla casupola avvolta dalle fiamme. Ma quando ormai l'incendio era stato domato dai pompieri rimaneva solo cenere, qualche vestito e una bicicletta bruciacchiata. A provocare le fiamme è stato un tizzone di una stufetta, probabilmente un braciere, che forse è finito in terra e in poco tempo ha fatto divampare l'incendio che ha bruciato plastica, legno e tutti gli oggetti che erano nella baracca. C'era anche un cucinino con un fornelletto e una bombola di gas, che però non è esplosa.Ma le fiamme hanno carbonizzato tutto in poco tempo. Da allora, per diverse ore, si sentivano nella notte solo le urla strazianti di Elena Moldovan, la madre dei quattro piccoli stretta nell'abbraccio di Erdei Mircea, padre di tre dei bimbi morti. Calim Vasile, l'altro padre, quello di Raul, è in Romania. "Ora posso anche morire, non ho più parole", dice Erdei mentre Elena, la madre dei bambini urla "non voglio andare via, resto qui con i miei figli". Quei corpicini erano ancora a terra nella baracca tra la cenere rannicchiati mentre la polizia scientifica era impegnata per i rilievi..Il campo, che sorge su un'area di proprietà della società di trasporti Cotral, era stato ripopolato un anno fa, ma già nel 2005 era stato sgomberato una prima volta a causa di un episodio di pedofilia. In quel luogo, una boscaglia ai margini di via Appia Nuova dove sorgevano fino a qualche giorno fa alcuni insediamenti abusivi, gli abitanti erano arrivati dopo la bonifica di un campo nella zona della Caffarella. Sul posto è giunto anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha incontrato i genitori confortandoli e cercando di rassicurarli. "Aiutateci - hanno detto i genitori dei bambini rivolgendosi al sindaco - speriamo di avere assistenza. Vorremmo organizzare i funerali in Romania e quindi portare le salme". I genitori dei 4 bambini rom morti saranno ospitati in una struttura del Comune fino a mercoledì, quando faranno ritorno in Romania. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, annunciando per mercoledì la proclamazione del lutto cittadino.IL CARDINALE VALLINI All’indomani del tragico rogo il cardinale vicario Agostino Vallini esprime il cordoglio della comunità ecclesiale romana e incoraggia le autorità a proseguire nell’impegno per garantire a tutti una condizione di vita dignitosa e sicura: «La morte dei quattro bambini rom, avvenuta nella serata di ieri - proprio al termine della Giornata per la Vita è una tragedia che mi ha profondamente turbato». «Davanti a questo nuovo tragico fatto - afferma il vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma - la comunità cristiana non può rimanere indifferente. Affido alla bontà misericordiosa di Dio le piccole vittime,  invito tutta la comunità diocesana a ricordarle nella preghiera ed esprimo il mio affetto ai familiari e a tutti coloro che nella nostra città si trovano a vivere in condizioni di estremo degrado». «Incoraggio le autorità - conclude il cardinale - a proseguire nell’impegno intrapreso a realizzare campi attrezzati dove siano assicurate ai nomadi condizioni di vita dignitose e sicure, procedendo gradualmente ad un inserimento sociale che faccia superare la realtà dei campi».festavano la baracca in cui avevano trovato riparo. NAPOLITANO INCONTRA LA FAMIGLIA"Il presidente ha espresso tutta la solidarietà dell'intera Repubblica e il dolore per quanto è avvenuto. Ci ha chiesto il massimo impegno per trovare risposte per superare i vincoli e accelerare il piano nomadi". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lasciando l'istituto di medicina legale di Roma, ha riferito sull'incontro appena avvenuto tra il capo dello Stato Giorgio Napolitano, e i genitori dei bambini rom morti ieri sera nel rogo della loro baracca. "È stato un incontro molto dolce, molto dolente", ha poi aggiunto il sindaco. "Ai genitori e alla superstite sorella dei quattro bambini rom orrendamente periti nel rogo del precario rifugio in cui vivevano, ho voluto esprimere il sentimento di umana solidarietà che con me oggi provano tutti i romani e gli italiani". Comincia così la nota diffusa dal Quirinale. "È stata - prosegue la dichiarazione di Giorgio Napolitano - una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi e checi rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi". "Le autorità locali e nazionali - conclude il Capo dello Stato - non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili".SANT'EGIDIO“Una grande tragedia. Di fronte a quattro bambini che muoiono bruciati la prima cosa che bisogna fare è tacere, stringersi attorno ad una famiglia così fortemente provata e provare anche la vergogna di una città come Roma dove ancora nel 2011 si può morire bruciati in baracca. Senza con questo moltiplicare le parole in polemiche spesso sterili e strumentali”. Con queste parole Paolo Ciani, responsabile settore Rom e Sinti della Comunità di S.Egidio, commenta la tragedia che si è consumata nella notte nell’insediamento abusivo in via Appia nuova a Roma, dove stanotte sono morti carbonizzati 4 bimbi dagli 11 ai 4 anni. Ciani ha trascorso la notte con i genitori. “Credo – dice - che ci dobbiamo tutti domandare che cosa in questi anni la nostra società e la nostra cultura hanno costruito e distrutto in umanità rispetto agli zingari, rispetto ai rom. Perché il problema è che se ancora si può vivere così, è perché per troppi anni si è seminato antipatia, disprezzo, spesso odio rispetto a queste popolazioni. Per cui è possibile che ci siano persone che vivono in situazioni di povertà estrema, in piccole baracche. La famiglia che ha perso 4 bambini questa notte, è una famiglia che sta in Italia da 10 anni ed è stata sgomberata 30 volte da diversi insediamenti”. MIGRANTES“Ancora una volta il dramma ha segnato una famiglia di rom romeni accampati a Roma”. È quanto afferma in una nota mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. “Sono morti a causa del freddo, della mancanza dell’acqua, per il disinteresse prima ancora che per le fiamme”, spiega mons. Perego: nella Giornata della Vita, che si celebrava ieri, questo dramma diventa “un nuovo appello per la tutela della vita di ogni persona e in ogni famiglia, anche di chi arriva da un altro Paese europeo o è di una minoranza che non è ancora riconosciuta”. “Mentre come Migrantes siamo vicini a Mircea ed Elena, il papà e la mamma dei piccoli – aggiunge il direttore della Fondazione Migrantes - la speranza ci fa chiedere un impegno maggiore per riconoscere i diritti e la cittadinanza a chi vive nelle nostre città, impegnandoci in una cura maggiore perché il minimo vitale sia garantito a tutti e soprattutto i minori siano tutelati.LA COMMISSIONE UE"La tragedia di ieri a Roma dimostra che l'integrazione dei rom deve restare in cima alle priorità dell'agenda politica". È il commento della vicepresidente della Commissione europea, Viviane Reding, responsabile per la giustizia e protagonista la scorsa estate di un duro scontro con il presidente Nicolas Sarkozy sulle espulsioni dei rom dalla Francia, accusata di "discriminazionerazziale". "Per la Commissione - ha aggiunto Reding - la questione dei Rom è molto più di una semplice storia estiva. Stiamo lavorando con gli Stati membri per migliorare la situazione dei rom in Europa".L'INCHIESTAAbbandono di minori. Per questa ipotesi di reato, fino a questo momento contro ignoti, staprocedendo la procura di Roma.
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