Festival Fotografia Etica di Lodi - © Sebastian Gil Miranda per l’organizzazione Na Ponta dos Pés
Immagini come finestre sul mondo. Fari che illuminano Paesi e popoli dimenticati, ne colgono l’essenza, toccano le corde della nostra umanità, ci aiutano a capire dove stiamo andando. Come pianeta, consapevoli di essere - come dice Papa Francesco - «tutti sulla stessa barca». Torna a Lodi, da domani, per cinque weekend, fino al 23 ottobre, il 13° Festival della Fotografia etica (festivaldellafotografiaetica.it). Un racconto che ci offrono cento fotografi da ogni parte del mondo con oltre venti mostre, progetti inediti, esposti in spazi all’aperto e nelle più belle location della città. Il cuore espositivo resta Palazzo Barni e il World Report Award - Documenting Humanity, con le sue cinque sezioni e i relativi vincitori scelti dalla giuria composta da Chloe Coleman, photo editor del The Washington Post, Gloria Crespo MacLennan, photeditor di El Pais, Alberto Prina e Aldo Mendichi, storici animatori del Festival.
Festival Fotografia Etica di Lodi - © Gianluca Colonnese per Progetto Aisha
Ed ecco che scorrono, fra le altre, le foto di Eustasy, il reportage del brasiliano Felipe Fittipaldi che documenta l’innalzamento delle acque e i disastrosi interventi che hanno reso Atafona, in Brasile, il caso più significativo di erosione costiera nel mondo; quelle di The Split - A Brexit Love Story della norvegese Line Ørnes Søndergaard, per capire le cause che hanno condotto alla Brexit, andando oltre i titoli dei giornali, e raccontare una storia più complessa che parla di confini che vengono aperti e menti che vengono chiuse. Ci sono poi gli scatti dell’italiana Isabella Franceschini con Becoming a Citizen, straordinario racconto di giovani cittadini che sostengono valori democratici, come Michelle, 15 anni, baby sindaco in Emilia Romagna; e del tedesco Valentin Goppel con Between the Years, restituisce la storia della gioventù tedesca durante il periodo della pandemia.
Festival Fotografia Etica di Lodi. Il progetto "The Split - A Brexit Love Story" - © Line Ørnes Søndergaard _WorldReportAward2022
Il Covid, certo, e quello che ha rappresentato per ogni persona e comunità. Ma anche le guerre, la povertà, le ingiustizie. C’è un mondo crudo, a volte così lontano da noi, da osservare e con cui fare i conti girando fra le proposte visive che il Festival lodigiano offre ogni anno. Con tante novità, a partire dalla mostra del celebre concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria World Press Photo ospitata nello spazio Bipielle Arte, in un tour che toccherà 100 città nel mondo: sono quasi 150 immagini dai cinque continenti. Grande attenzione, come sempre, per la sezione "Uno Sguardo sul Mondo", visitabile nel Palazzo della Provincia, che propone due percorsi realizzati in collaborazione con Agence France-Press sulle tematiche internazionali più calde, quali la guerra in Ucraina e la situazione in Afghanistan un anno dopo la ripresa del potere da parte dei Talebani. Lo Spazio Approfondimento quest’anno ospiterà il progetto di Vital Impacts, un gruppo di fotografi del National Geographic e non solo, coinvolti da Ami Vitale, per farci riflettere sui tanti problemi che affliggono il nostro pianeta. Lo Spazio No Profit, nel chiostro dell'ex-ospedale Gorini, presenta, fra gli altri, i progetti del fotografo Sebastian Gil Miranda per l’organizzazione Na Ponta dos Pés e degli italiani Gianluca Colonnese per il Progetto Aisha e Giovanni Diffidenti per Parkinson Italia Onlus.
Il progetto "TikTok in Kham" - © Xiangyu Long
Nella sezione "Le vite degli altri", a Palazzo Modignani, sei bellissimi focus fotografici, come quello di Erika Pezzoli, con Artemis, storia della giovane Carola che fa parte del 2% delle cacciatrici donne in Valle d’Aosta e che ha scelto di consumare quasi unicamente la carne degli animali che caccia, o del cinese Xiangyu Long con TikTok in Kham, per scoprire come un video di sette secondi caricato su TikTok ha trasformato un pastore di yak del Tibet, in una celebrità online nel giro di una notte, producendo un impatto profondo sul suo villaggio natale.Queste e molte altre visioni a Lodi, fra mostre, talk d’autore, videoproiezioni, visite guidate, presentazioni di libri, progetti per studenti e famiglie. Tante finestre aperte sul mondo.