venerdì 18 maggio 2012
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Il Forum delle associazioni familiari critica il ministro Riccardi per non aver dato "grandi risposte", ieri al Senato, alle domande di numerosi parlamentari di diversi schieramenti a proposito del Piano nazionale per la famiglia e in particolare al motivo per il quale fosse venuto meno ogni riferimento agli interventi fiscali a favore della famiglia."Il ministro Riccardi - scrive il Forum in una nota - ha giustamente rivendicato alcuni passi che anche noi riconosciamo molto positivi, come ad esempio i fondi europei recuperati per alcune Regioni del Sud, i primi finanziamenti per nuovi servizi alla prima infanzia e per i servizi domiciliari per gli anziani. Ma alle domande più stringenti, purtroppo, non sono arrivate grandi risposte. Il Piano è pronto ma non si sa quando vedrà la luce e nel frattempo nessuno dispone di un testo ufficiale, al di fuori dei palazzi della politica, e su tale testo sicuramente non è stata coinvolta la società civile. Il Fattore Famiglia, proposta fatta propria dalla Conferenza del 2010 sulla famiglia e dall'Osservatorio nazionale, sarebbe stato cancellato per un 'non possumus' economico che non tiene conto della possibilità di graduarne l'applicazione fino al limite di accettarne il principio posticipandone l'entrata in vigore". "Peraltro - aggiungono - le stesse argomentazioni le avevamo sentite dai governi precedenti: 'la famiglia è importante, il fisco è ingiusto, ma non ci sono soldì: da Padoa Schioppa a Tremonti, fino ad oggi".Il Forum critica anche le risposte di Riccardi a proposito di quanto affermato il 15 maggio dal ministro Elsa Fornero a proposito di coppie di fatto e convivenze gay. "Riccardi ha preferito non smentire affermazioni di altri ministri, specie se potenti, e si è invece si è limitato a riaffermare un generico 'favor familiaè condiviso nel governo". "Di fronte a queste risposte non-risposte anche le associazioni familiari si uniscono al coro dei politici perchiedere chiarezza - affermano - non è necessario scrivere un libro dei sogni, ma rileggere il welfare, le politiche del lavoro ed il fisco in chiave familiare, al limite anche a costo zero".
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