mercoledì 1 aprile 2015
Ad aprile controlli intensificati in porti e aeroporti. Si cercano gli overstayers, immigrati che si sono trattenuti in Europa dopo la scadenza del visto d’ingresso.
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Partono oggi due settimane di caccia, nella Fortezza Europa agli overstayers. Si tratta di migranti entrati legalmente in Europa (spesso con un visto turistico, per studio o in viaggio d’affari) e che poi hanno lasciato scadere il titolo di soggiorno senza lasciare il territorio dell’Ue. Nemmeno le principali agenzie di ricerca azzardano stime, ma certamente il loro numero è superiore a quello dei migranti arrivati sui barconi. Dopo "Mos Maiorum" l’Unione europea lancia dunque sotto Pasqua una nuova operazione di polizia per la lotta all’immigrazione irregolare che vedrà il coinvolgimento volontario dei 28 Stati membri e di tutti i Paesi dell’area Schengen. "Amber Light 2015" è il nome dell’iniziativa coordinata dalla presidenza lettone dell’Ue, in collaborazione con Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne. Le operazioni si svolgeranno soprattutto lungo i confini esterni dell’Unione Europea, in porti e aeroporti. "Amber Light 2015" si concluderà il 14 aprile, periodo scelto non a caso. Si tratta infatti - come si legge nel documento datato 22 gennaio - dei giorni in cui è previsto un maggior flusso di viaggiatori in entrata e uscita dai paesi coinvolti per via delle vacanze pasquali per cattolici (3-6 aprile) e ortodossi (10-13 aprile). "Amber Light 2015" servirà, come si legge nel piano operativo, «ad andare verso un’intensificazione dei controlli negli aeroporti per individuare persone provenienti da paesi terzi che restano in Ue al di là dei termini stabiliti dal loro visto. Si potrà, in un secondo momento estendere l’operazione alle frontiere terrestri e marine, se la maggioranza degli Stati lo richiederà».Nel documento, diffuso dall’ong britannica Statewatch, si dettagliano con precisione informazioni e dati che devono essere raccolti per "fotografare" l’entità del fenomeno degli overstayers, sulle rotte utilizzate per aggirare i controlli e sull’utilizzo di documenti falsi. Pare insomma che uno degli obiettivi di "Amber Light" sia quello di colmare un gap di dati di cui non dispone o dispone solo parzialmente l’agenzia Frontex.Agli agenti di polizia impegnati nei controlli, infatti, non viene richiesto di raccogliere dati personali. Né si fa cenno alla possibilità di fermare o meno le persone identificate come residenti irregolari in Europa. Tuttavia è difficile pensare che una persona "pizzicata" in aeroporto con un documento falso o un visto scaduto possa proseguire tranquillamente il viaggio. Molto più probabile immaginare un respingimento o l’espulsione.Operazioni come "Amber Light" e "Mos Maiorum" non sono una novità. Negli anni scorsi ce ne sono state diverse elaborate allo scopo di monitorare gli immigrati irregolari in movimento all’interno dell’Ue. Tutte, o quasi, passate sotto silenzio. Ad esempio "Mos Maiorum", diretta dal Viminale in collaborazione con Frontex, si è svolta tra il 13 e il 26 ottobre 2014. In quelle due settimane vennero fermati oltre 19mila irregolari, tra cui 2.721 minori. Uno su quattro era di nazionalità siriana (5.088 persone) e circa la metà di questi è stata presa lungo i confini interni dell’Ue. Seguono nella classifica afghani (1.466), kosovari serbi (1.196, di cui nove su dieci fermati in Ungheria), eritrei (1.116, fermati soprattutto all’interno dell’Ue) e somali (587, più della metà fermati ai confini esterni della fortezza Europa). Di altri 2.075 non è stato possibile stabilire la nazionalità. Ulteriore conferma del fatto che le rotte dell’immigrazione più "trafficate" non partono sempre dalla sponda sud del Mediterraneo.
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