venerdì 6 settembre 2024
Il sovraffollamento turistico nei periodi di vacanze è un problema senza confini geografici che riguarda sia la tutela dei monumenti che dei residenti. Ma il ticket è la soluzione?
Centinaia di turisti assiepati sugli scalini della Fontana di Trevi

Centinaia di turisti assiepati sugli scalini della Fontana di Trevi - Ansa

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A pochi passi dal Quirinale, stretta tra viuzze e palazzi d’epoca c’è una delle perle più preziose di Roma. La fontana di Trevi attira quotidianamente tra gli 8mila e i 12mila visitatori. Raggiungerla vagando per le stradine del colle più alto della città, presto, potrebbe non essere che un ricordo romantico. Proprio in queste ore infatti si sta discutendo l’eventualità di introdurre un numero chiuso per regolamentare gli ingressi con un ticket di accesso.

L’assessore al Turismo Alessandro Onorato aveva già avanzato questa proposta nell’estate 2023 in seguito al bagno nella fontana di alcuni turisti. Ieri in un video pubblicato su Instagram ha rimarcato la straordinaria affluenza di turisti nella capitale durante l’estate. «Vogliamo rendere la visita alla fontana di Trevi davvero un’experience e non un caotico dare spallate da un turista all’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie» ha spiegato Onorato. Il sindaco Gualtieri ha già approvato l’idea, anche se non c’è ancora un progetto definito. L’ipotesi è un biglietto dal costo di 2 euro della durata di 30 minuti, l’ingresso per i residenti resterebbe gratuito. Se il modello si dimostrasse efficiente potrebbe essere adottato anche per la gestione di altri monumenti.

L’introduzione di ticket di accesso è una delle tattiche adottate per gestire l’overtourism: il sovraffollamento turistico concentrato in alcuni momenti dell’anno e in luoghi iconici che, oltre a essere dannoso per l’ambiente e i posti visitati, genera disagi ai residenti. In Italia, al momento, è in corso la sperimentazione del biglietto per entrare nella città di Venezia. La misura, introdotta a fine aprile e attiva, in giorni specifici, fino a luglio, a oggi ha portato più soldi al comune, ma non ha effettivamente limitato l’arrivo dei turisti giornalieri.

L'overtourism e le scelte prese altrove

La gestione dell’overtourism è un problema che riguarda tutto il mondo. In Spagna da luglio sono in corso manifestazioni di protesta. Da Barcellona a Palma di Maiorca i cittadini spagnoli si lamentano del troppo turismo che rende invivibili le città per chi le abita. Le motivazioni alla base della rabbia dei residenti vanno dall’aumento dei prezzi del mercato immobiliare al razionamento dell’acqua nel periodo di siccità fino alla trasformazione del commercio urbano, incentrato sui souvenir. In Grecia il governo ha realizzato una nuova app, MyCoast (attualmente disponibile solo in greco), per visualizzare le spiagge libere e gli stabilimenti balneari. Attraverso l’applicazione si può anche segnalare attività abusive o situazioni di sovraffollamento.

Le soluzioni possibili non sono univoche: a Pomfret nel Vermont, per esempio, le autorità hanno deciso di chiudere le strade ai non residenti dal 23 settembre al 25 ottobre, il periodo in cui di solito viene invasa da turisti e influencer. La piccola città degli Stati Uniti è celebre in tutto il mondo per il foliage autunnale e per questo è diventata meta di centinaia e centinaia di turisti. La location di Sleepy Hollow, che permette di ammirare i mille colori delle chiome degli alberi, è diventata virale negli ultimi anni. Gestire un flusso di persone così ingente in un periodo così ristretto è impossibile per un paesino di circa 900 abitanti, per questo la decisione del blocco stradale.

Nella provincia autonoma di Bolzano invece già dall’estate scorsa è stato introdotto un numero massimo di pernottamenti possibili per la stagione, pari a 34 milioni. Per aprire un albergo o un bed&breakfast bisogna ottenere il permesso del comune che non può concedere nuove autorizzazioni. Il regolamento provinciale ha dei punti di flessibilità per favorire le nuove attività, in particolare avviate da giovani, a patto che si adeguino ai criteri stabiliti di sostenibilità, ambientale e sociale.

Come si deciderà di regolamentare l’accesso alla fontana di Trevi è ancora da scoprire, ma intanto la ministra per il Turismo Daniela Santanchè si è detta a favore dell’idea dell’assessore. Che (sulla carta) potrebbe contribuire a mettere un po' d'ordine in una città che sembra ingestibile per natura, anche in vista del Giubileo del 2025.

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